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Cancro Alla Prostata: La Soia Non Impedisce La Recidiva

Gli uomini che hanno assunto regolarmente integratori a base di soia, dopo aver rimosso chirurgicamente il cancro alla prostata, sono stati vittima di recidiva nello stesso modo in cui è accaduto agli uomini che non l’avevano assunta, lo sostiene un nuovo studio a cura del Dr. Maarten Bosland, autore principale della ricerca presso la University of Illinois a Chicago. “Penso che questo studio dimostri chiaramente che gli uomini in questa situazione particolare possono non beneficiare degli effetti di questo integratore“, ha dichiarato lo scienziato.

Secondo l’American Cancer Society, il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune tra gli uomini, dopo il cancro della pelle, e si stima che un individuo su sei riceverà una diagnosi di questo tipo. Alcuni medici sostenevano che i componenti trovati nella soia – noti come isoflavoni – potevano aiutare a prevenire il cancro alla prostata, ma studi più recenti hanno scoperto che questi e altri integratori naturali non riducono il rischio di sviluppare la malattia.

Nel nuovo studio, pubblicato sul “Journal of American Medical Association”, il Dr. Bosland e i suoi colleghi hanno assegnato in modo casuale a 177 uomini (già pazienti per prostate cancerose chirurgicamente rimosse meno di quattro mesi prima) una bevanda di soia o un placebo, da assumere ogni giorno per un massimo di due anni, tra luglio 1997 e maggio 2010: anche se la stragrande maggioranza dei partecipanti ha seguito scrupolosamente le istruzioni, lo studio è stato interrotto durante la valutazione iniziale perché non vi era alcun beneficio grazie alla soia, ha confermato Bosland.

In effetti, con i suoi colleghi hanno scoperto che il 27% dei partecipanti al gruppo che assumeva soia avevano avuto una recidiva del cancro prostatico specifico (PSA), confermato dagli esami del sangue dell’antigene, che vengono utilizzati come verifica della malattia. Nel gruppo che assumeva il placebo ciò è accaduto nel 30% dei casi. “Quando abbiamo fatto le analisi e c’era assoluta assenza di effetto, ero un po’ sorpreso ma, in un certo senso, è stato un bene perché il risultato adesso è più che chiaro” ha commentato il ricercatore.

Questo aggiunge una prova al fatto che gli integratori alimentari in certi casi non sono davvero utili” ha concluso il Dottor Eric Klein, presidente della Cleveland Clinic Glickman Urological Institute. Anche essere sottoposti a prove periodiche del cancro prostatico specifico per controllare che non vi fosse recidiva, sostiene il Dr. Klein che non era coinvolto con il nuovo studio, non è un’ opzione promettente per aiutare a prevenire una nuova malattia nei pazienti già operati.

Tuttavia, sia Klein che Bosland, sostengono però che ci siano alcune prove che suggeriscono che le persone che si abituano a consumare la soia già in età precoce possono avere meno probabilità di sviluppare il cancro alla prostata. “Quel tipo di studi ha suggerito che se si mangia soia tutta la vita se ne può trarre beneficio“, ha chiarito il Dr. Bosland.

Autore | Daniela Bortolotti

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.