“Gli uomini africani sono più a rischio di sviluppare tumori alla prostata più aggressivi rispetto a quelli bianchi e perciò devono sottoporsi a controlli più frequenti”.
E’ quanto viene fuori da uno studio condotto dal dottor Edward Schaeffer, della Johns Hopkins Hospital di Baltimora che ha suggerito agli uomini africani affetti da cancro prostatico, di sottoporsi ad un follow up più ravvicinato nel tempo. La notizia viene riportata da Fox News.com.
Secondo gli esperti, gli uomini neri sottoposti ad un trattamento in seguito allo sviluppo di un cancro a basso rischio hanno una maggiore probabilità di sviluppare, in seguito, una recidiva di cancro più aggressivo rispetto a quelli bianchi.
Proprio per questo motivo, non è consigliabile, per loro, una semplice condotta d’attesa (cioè l’atteggiamento che spinge il medico ad osservare e monitorare il paziente dopo l’intervento chirurgico) ma è necessario che i pazienti di colore si sottopongano a controlli molto più ravvicinati nel tempo.
L’American Cancer Society stima che circa un uomo americano su sei rischia di sviluppare il cancro alla prostata nel corso della sua vita e che uno su 36 muore a causa di questo male.
Circa il 20 % di questi tumori è a basso rischio se preso in tempo e se il soggetto che ne è affetto si sottopone a controlli di routine.
I continui monitoraggi post operatori, inoltre, permettono agli uomini di evitare potenziali effetti collaterali (incontinenza ed impotenza) derivanti, invece, da trattamenti come la radioterapia.
LO STUDIO
Lo studio che ha portato a questa considerazione, si basa sull’analisi di 256 uomini di colore, 1473 uomini bianchi e 72 uomini di altre etnie, tutti affetti da cancro alla prostata a basso rischio ed operati dopo il 1992.
A tutti i pazienti in questione è stata rimossa la prostata chirurgicamente presso il Johns Hopkins Hospital.
I ricercatori hanno esaminato i risultati conseguenti alla rimozione delle prostate cercando di capire se vi fossero differenze tra il cancro presente negli uomini bianchi e quello che ha afflitto gli uomini neri.
Circa il 27 % degli uomini neri ha sviluppato, dopo l’intervento chirurgico, tumori più aggressivi rispetto agli uomini bianchi.
I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati sul The Journal of Urology.
“Alla luce di questo studio”, ha detto il dottor Schaeffer, “possiamo dire con certezza che gli afroamericani dovrebbero sottoporsi a controlli e risonanze più frequenti”.
La dottoressa Theresa W. Gillespie della Scuola di Medicina di Emory della University di Atlanta ha studiato il decorso del cancro alla prostata negli uomini neri affermando, senza mezzi termini, che questo nuovo studio non cambierà le linee guida e l’approccio terapeutico nei trattamenti esistenti; almeno non ancora.
“Abbiamo bisogno di analizzare un numero maggiore di pazienti africani”, ha detto la Gillespie, “dal momento che il numero di afroamericani coinvolti in questo studio è ancora molto basso”.
Proprio per questo, il team del dottor Schaeffer si sta muovendo in questa direzione ed è attualmente al lavoro per cercare di scoprire nuovi elementi che avvalorino maggiormente i risultati riportati.
01 luglio 2013
Autore | Marirosa Barbieri
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