In uno studio del Dottor Daniel G. Amen, psichiatra e Direttore Medico della Amen Clinics di Washington, New York, San Francisco, Seattle, Atlanta e Newport Beach, ed esperto in Brain Imaging, sono state realizzate interessanti scoperte che riguardano il cervello femminile, vediamo quali.
Lo studio del Dott. Amen ha stabilito, attraverso l’uso della SPECT, una tecnica tomografica ad emissione di fotone singolo, come su 46.000 cervelli, tra maschili e femminili, come le donne siano di gran lunga più attive in ben 70 aree cerebrali su 80. La SPECT è una macchina che aiuta a rilevare le attività del cervello tramite l’analisi del movimento dei flussi sanguigni; le differenze stabilite nello studio arrivano ad aiutarci a capire alcune delle caratteristiche peculiari, i punti di forza e di debolezza, del cervello femminile umano. Forse dunque, uomini e donne si capiranno! Di sicuro, noi arriveremo a capire un po’ di più noi stesse e quindi anche a migliorarci.
Grazie a questa maggiore attività, il cervello delle donne dimostra maggior forza nelle aree dell’empatia, dell’intuizione, della collaborazione; ecco perché spesso si dice che le donne siano capaci di essere datori di lavoro migliori. Sono inoltre incredibilmente dotate di self-control, il che potrebbe spiegare perché ci sono molti meno criminali donna; e della capacità di preoccuparsi. Una maggior attività del cervello dunque, che rende però noi donne anche molto più vulnerabili rispetto agli uomini. Ansia, depressione, insonnia, disordini alimentari, dolore, e l’incapacità di tranquillizzare i propri pensieri sono alcune delle conseguenze di questa nostra acuita sensibilità. Le donne soffrono infatti di depressione due volte in più degli uomini, e sono molte di più le donne bulimiche o anoressiche che gli uomini.
Come migliorare la qualità della propria mente, cercando di tenere sotto controllo dunque gli aspetti negativi, valorizzando invece quelli positivi? In questo articolo, il Dott. Amen ci mostrerà i 5 passi che occorrono a liberare il potere della mente femminile.
Le donne tendono ad ammettere i problemi e a risolverli più facilmente. Quando c’è un problema nella coppia, è di solito la donna ad occuparsene personalmente; sono 8 su 10 le donne che infatti chiedono aiuto o consulenza. Quando uno dei figli ha un problema a scuola o con le sue emozioni, è sempre la madre che si occupa di risolvere la situazione, anche se sia lei che il padre lavorano a tempo pieno. La straordinaria capacità della donna di ammettere di avere un problema e di richiedere più velocemente aiuto rispetto agli uomini, potrebbe essere la spiegazione per cui le persone di sesso femminile vivano 7 anni in più degli uomini!
Lo studio del Dott. Amen ha rivelato come le donne abbiano un’attività cerebrale più fortemente concentrata nella corteccia prefrontale; ovvero la parte del cervello che è adibita alla pianificazione, al giudizio, all’empatia e al controllo. La corteccia prefrontale è un po’ come un cancello: tiene fuori tutte le cose che sarebbe meglio non fare o non dire; ecco perché gli uomini tendono ad essere più rudi, disattenti e ad avere maggior difficoltà a controllare gli impulsi. Tanto più l’attività della corteccia prefrontale è intensa, tanto più sarà come essere una macchina che ha il freno a mano costantemente innestato; le donne spesso rimangono bloccate in pensieri, preoccupazioni, rancori e comportamenti dunque più complessi e meno immediati di quelli degli uomini.
Una parte della corteccia prefrontale è la corteccia cingolata anteriore (ACC); si trova più a fondo, e anch’essa è più sviluppata in noi donne. La corteggia cingolata anteriore ha il compito di focalizzarsi sugli errori, ecco perché a volte facciamo fatica a lasciarli andare e portiamo rancore; ma è anche la zona del cervello che acuisce la nostra sensibilità alle imperfezioni, ad esempio al nostro corpo, o ai difetti del nostro compagno. Uno studio realizzato in Canada, ha dimostrato come le donne producano circa il 52% di serotonina in meno degli uomini. Un dato importante, perché la serotonina è l’ormone che aiuta a stabilizzare l’umore, dunque a rilassare la corteccia prefrontale. Quando i livelli di serotonina sono troppo bassi, le persone si ritrovano a combattere frequentemente con ansia, depressione, dolori ed insonnia, perché non in grado di lasciare andare i pensieri negativi, preoccupazioni ossessive e fame nervosa.
Ma i ricercatori hanno scoperto che le donne hanno molto più sviluppata anche la parte del cervello che si occupa dell’intuito e dell’istinto. Hanno una più spiccata attività nel sistema limbico, la parte legata alle emozioni, e quindi alla cura degli altri; ecco perché siamo noi quelle più portate alla collaborazione e siamo le prime ad accorrere per aiutare, specialmente anziani e bambini.
Come dicevamo prima, sulla base di queste differenze le donne tendono dunque ad avere sei punti di forza diversi: empatia, intuizione, collaborazione, controllo di sé e preoccupazione. Ma questi sei vantaggi possono trasformarsi in pericoli.
– L’empatia può trasformarsi nella soffocante sensazione che il mondo sia tutto sulle tue spalle, e che tu debba occuparti di tutti gli altri prima ancora che di te stessa.
– L’intuito può generare ansia. La sensazione che qualcosa sia andato storto, a volte può metterti addosso un’eccessiva preoccupazione inutile. Non sempre tutto ciò che ‘sentiamo’ è vero; e noi ci ritroviamo a preoccuparci per qualcosa che non è reale.
– Tenere in grande considerazione la collaborazione, può farti rallentare i tuoi ritmi.
– Il controllo di sé può diventare controllo sull’altro.
– Preoccuparsi eccessivamente può portare a stress ed insonnia.
Una volta saputo questo, potrai agire efficacemente sul tuo cervello per renderlo migliore:
1. Cerca di bilanciare empatia e cura del sé. Le donne oggi lavorano, si occupano della casa, del marito e dei figli. Ecco perché se i loro livelli di stress diventano elevati, possono arrivare anche ad ammalarsi. Prenditi il tuo tempo per prenderti i tuoi appuntamenti, quelli che ti fanno star bene. Vai in palestra o in giro con le amiche, e prendi degli integratori di teanina, relora, magnesio e basilico sacro; possono aiutare ad alleviare lo stress.
2. L’intuizione è importante; ci mantiene vivi e ci dà un ottimo vantaggio. L’intuito ti permette di arrivare alla soluzione molto più velocemente del ragionamento. Ma è sempre importante lasciare che le sensazioni rimangano subordinate alla dimostrazione dei fatti. Quindi, se hai un pensiero che ti ronza per la testa, non far sì che diventi agitazione! Controlla, quando possibile, che non sia solo un’impressione.
3. Collabora coinvolgendo nel lavoro anche gli altri. Un recente articolo pubblicato nell’Harvard Business Review era intitolato: “Cosa migliora un team di lavoro?” La risposta era “Più donne.” Perché gli uomini tendono ad essere competitivi, mentre le donne tendono ad essere più collaborative e focalizzate alla coesione di gruppo. Ecco perché si dice che le donne siano dei capi eccezionali; sono empatiche, lavorano con gli altri, hanno il dono dell’intuizione e tendono anche a prendere meno decisioni rischiose quando sono sotto stress. Prestate però attenzione alla collaborazione: troppa potrebbe portare a caricarvi d’ansia! Stabilire confini appropriati ed imparare a dire di no, è fondamentale per mantenere la salute, e la leadership.
4. Il controllo ti aiuta a mantenerti in salute. Il controllo si mantiene tenendo adeguati i livelli di zuccheri nel sangue. Perciò non scordarti di mangiare. Quando i livelli di zuccheri sono bassi, la circolazione del sangue verso il cervello si fa più debole, e questo ti porterà a prendere più decisioni sbagliate. Inoltre, non dimenticare di dormire almeno 7 ore per notte, altrimenti la tua calma se ne andrà a quel Paese! Per aiutarti, potresti usare del magnesio, del GABA (acido γ-amminobutirrico), e della melatonina.
5. Bilancia le preoccupazioni con lo star bene. L’ansia ti aiuta a tenere in considerazione i pericoli, ma troppa può diventare un danno. Per tenere l’ansia sotto controllo, fai riferimento a metodi naturali che tengano stabili i livelli di serotonina: l’esercizio fisico, ad esempio; ma anche alcuni integratori come il 5HTP (il 5-idrossitriptofano), la vitamina B6 e lo zafferano.
Autore | Enrica Bartalotta
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