In questi ultimi anni sembra ci sia una corsa tra i giovani di tutto il mondo ad ammalarsi di diabesity: un mix esplosivo tra obesità e diabete (parliamo di diabete di tipo 2).
Si tratta di una vera e propria epidemia che conta cifre da capogiro: solo in Italia ci sono 2 milioni di “diabesi”.
Ma qual’è il problema principale?
Il problema principale è uno stile di vita decisamente poco sano, per non dire completamente sbagliato. Soprattutto i giovani vivono sempre di più un’esistenza sedentaria accompagnata da un regime alimentare squilibrato.
Correre ai ripari dovrebbe essere un must.
I diabesi, infatti, hanno una qualità della vita e delle aspettative di vita che peggiorano di giorno in giorno. Ogni nuovo dì è una corsa verso malattie cardiovascolari o neoplasie.
I Segnali di allarme
I segnali di allarme non vanno minimamente trascurati.
Quello più evidente è l’aumento di peso ed in particolare l’accumulo di grasso nella fascia addominale (salute-e-benessere.org/salute/dimagrire), collegato proprio all’insorgere del diabete.
Ecco perchè, ancora prima che dalla bilancia, l’allarme arriva dal cinturino sempre più stretto o dai pantaloni che non affibbiano più o dalla gonna dell’anno prima che non si riesce più ad allacciare.
Come intervenire in caso di diabesità?
In caso di diabesità conclamata o (ancora meglio) nel caso in cui abbiate notato i segnali d’allarme poc’anzi discussi, il primo passo è quello di rivedere le proprie abitudini alimentari.
Sarebbe il caso di fermarsi e mettere nero su carta tutto quello che si mangia in una settimana, per poi analizzarlo. Quasi sicuramente noterai una divergenza rispetto la tradizionale e salutare Dieta Mediterranea, che risulta mai abbondante e soprattutto varia: verdura, frutta, pesce, cereali (integrali, peso al grano siciliano di tumminia!) e pochi grassi saturi.
Per non parlare della convivialità e dell’apprezzare un pasto come momento lento in cui stare assieme (cosa che riduce anche fortemente lo stress).
Insomma tutto il contrario del fast-food, dove il cibo viene inghiottito in fretta e dove gli alimenti sono scadenti in qualità nutrizionale.
Dopo aver parlato di alimentazione, diamo un’occhiata anche allo stile di vita.
Grande nemica dei diabesi è la sedentarietà: ci muoviamo molto meno dei nostri nonni; è un dato di fatto!
Ma attenzione a non demotivarvi. Muoversi non vuol dire essere obbligati ad iscriversi in palestra. Se non vi aggrada l’idea di sollevare pesi o di correre sempre fermi in un punto, ci sono tantissime altre attività per fare sport e oliare gli ingranaggi del corpo: camminate cittadine a passo spedito; danza; nuoto; spinning; bicicletta tradizionale.
Insomma le scelte per muoversi (e possibilmente socializzare) sono tante. Inoltre non vi è bisogno di mantenere ritmi forsennati e faticosi.
Come dicevo prima, basta una camminata a passo spedito di almeno 30 minuti da fare TUTTI I GIORNI.
La camminata è indicata soprattutto a chi ha sempre condotto una vita sedentaria e poco allenata. Dopo un mese di passeggiata cittadina si potrà tentare il passaggio ad attività più impegnative come la bicicletta o il jogging o lo step o il nuoto e chi più ne ha ne metta.
Mettete in conto dai 20 ai 45 minuti di attività fisica, preceduti da 5 o 10 minuti di blando riscaldamento e 5 o 10 minuti di stretching finale per distendere i muscoli ed evitare delle dolorosissime contratture.
Mi raccomando: esercizio aerobico (è il più indicato per dimagrire efficacemente la ciccia sull’addome)!
Farmaci per i diabesi
I farmaci per i diabesi più gravi sono solitamente quelli dati ai diabetici puri e crudi.
Fra i più recenti ci sono gli inibitori del DPP-4: inibitori della dipeptidil-peptidasi IV.
Questi farmaci vengono altresì chiamati gliptine; sono antidiabetici orali e vengono anche usati per il trattamento del diabete mellito di tipo 2.
Essi aumentano i livelli delle incretine GLP-1 e GIP, inibendo la DPP-4.
Le incretine a loro volta inibiscono il rialscio del glucagone. Un livello più basso di glucagonoe vuol dire abbassamento della glicemia, diminuzione dello svuotamento gastrico e AUMENTO di secrezione di insulina.
I nuovi farmaci presentano il vantaggio di ridurre gli effetti collaterali rispetto ai passati farmaci per diabetici.
Farmaci tradizionali sono: Metformina, Pioglitazone, Sulfoniluree (Glipizide; Glicazide; Glibenclamide; Gliquidone), Exenatide, Sitagliptin.
[Nota] Prendete con le molle questa nota.E’ doveroso aggiungere che uno studio in vitro ha evidenziato una correlazione tra la formazione di cellule intestinali cancerose e inibitori della DPP-4. In teoria sembra che la DPP-4 funzioni da soppressore nello sviluppo dei tumori e del cancro. Inibendola, quindi, si correrebbero dei rischi maggiori di cadere in neoplasie. Ma ulteriori studi sono necessari per avvalorare quanto scoperto IN VITRO e non in vivo. [Riferimenti]
^ http://it.wikipedia.org/wiki/Inibitori_della_dipeptidil-peptidasi_IV
Uso di dolcificanti artificiali
Per rendere la vita dei diabetici meno amara, si era soliti consigliare loro dei dolcificanti artificiali che migliorano le caratteristiche organolettiche dei cibi, senza influenzare i livelli di glucosio nel sangue.
Purtroppo di recente questi edulcoranti sono finiti sotto accusa in uno studio condotto da Nature: essi infatti potrebbero alterare nel tempo il microbiota intestinale e causare squilibri metabolici.
Al momento i risultati devono essere confermati. In tutti i casi abbiate cura della vostra flora intestinale e non modificate troppo quello che deve essere il vostro stile alimentare perfetto: dieta mediterranea docet!
Redditi poco gratificanti e diabesity
Un secondo studio, questa volta condotto dai ricercatori della University College di Londra, ha evidenziato come chi lavora 55 ore alla settimana (o di più) ha ben il 30% di possibilità in più di ammalarsi di diabete. Questo perchè un basso status socieconomico fa in modo che si riesca a pensare meno alle proprie necessità e alla propria salute, con conseguenti abitudini alimentari sbagliate e stili di vita dannosi – fumo, alcol, sedentarietà, etc.
Autore | Viola Dante
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