La chirurgia dell’obesità ha fatto miracoli nel ridurre e addirittura guarire il diabete, molto più di farmaci e cambiamento di stile di vita, tutto ciò secondo uno degli studi più rigorosi effettuati in questo campo, ma i ricercatori e i medici avvertono che possibili complicazioni gravi devono essere considerate e non sottovalutate.
Lo studio, che ha avuto la durata di un anno, ha indicato che la perdita di peso grazie alla chirurgia più comune, il cosiddetto bypass gastrico, può trattare efficacemente il diabete nei pazienti con lieve o moderata obesità – stiamo parlando di circa 25 – 35 chili di peso eccessivo. I ricercatori lo hanno riferito martedì scorso in un articolo sul Journal of American Medical Association. Altri studi hanno dimostrato l’operazione può capovolgere il diabete in pazienti gravemente obesi, anche se a volte la malattia ritorna.
Circa un terzo dei 60 adulti che hanno avuto un intervento chirurgico di bypass monitorati dallo studio, hanno sviluppato seri problemi di funzionalità entro un anno, anche se in alcuni casi non erano chiaramente collegati con l’intervento chirurgico. Questo tasso, però, è simile a ciò che è stato notato in studi precedenti. Le più gravi complicanze – infezioni, blocchi intestinali ed emorragie – hanno avuto un tasso del 6%, leggermente superiore a quello delle ricerche precedenti. La complicanza più pericolosa si è verificata in un paziente nel quale il contenuto dello stomaco è fuoriuscito dal sito chirurgico, che ha comportato un’infezione gravissima, con conseguente amputazione di una gamba e varie lesioni cerebrali. Un editoriale della rivista sostiene che tali devastanti complicanze sono rare, ma che la frequenza e la gravità delle complicazioni, possono diventare problematiche nello studio e che il modo migliore per trattare i pazienti con sia l’obesità e il diabete rimanga a tutt’oggi sconosciuto.
Una revisione della ricerca, si è letto sempre sulla rivista, è necessaria come prova più a lungo termine su rischi e benefici e per determinare se la chirurgia dell’obesità è un modo appropriato per il trattamento del diabete nei pazienti che non sono gravemente obesi, cioè con almeno 50 chili di sovrappeso. Oltre 20 milioni di cittadini soffrono di diabete di tipo 2 e la maggior parte di essi sono in sovrappeso o obesi. I diabetici affrontano maggiori rischi di malattie cardiache e ictus, inoltre il diabete mal controllato può danneggiare i reni, gli occhi e i vasi sanguigni.
Circa 160.000 persone a livello nazionale subiscono vari tipi di chirurgia bariatrica, ogni anno. L’intervento di bypass, a seconda del tipo di studi, implica una “cucitura” dello stomaco per creare una piccola tasca, successivamente lo si collega alla parte inferiore dell’intestino. La Società Americana di Chirurgia bariatrica e metabolica dichiara che la chirurgia dell’obesità è sicura e che il tasso di mortalità è inferiore all’1%, cioè minore di quello della colecisti e della chirurgia di sostituzione dell’anca.
Lo studio ha coinvolto 120 pazienti in cinque ospedali a New York, nel Minnesota e a Taiwan. Tutti i pazienti assumevano farmaci per il diabete, l’obesità, il colesterolo e/o la pressione alta. Tutti sono stati invitati a ridurre le calorie e ad aumentare l’attività fisica. Sessanta pazienti sono stati anche sottoposti a chirurgia e i due gruppi sono stati confrontati dopo un anno. Il gruppo chirurgico ha perso una media di quasi 30 chili e il 75% di loro ha abbassato i livelli di zucchero nel sangue a livelli normali o quasi normali. Il gruppo che non ha ricevuto intervento chirurgico ha perso una media di 9 chili e solo il 30% di loro ha raggiunto l’obiettivo di ridurre i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, il gruppo che ha ricevuto il trattamento chirurgico ha avuto anche meno bisogno di farmaci, dopo l’operazione. I ricercatori sostengono che i cambiamenti nel diabete erano dovuti probabilmente alla perdita di peso, ma che i cambiamenti ormonali che interessano lo zucchero nel sangue possono aver contribuito. Il gruppo chirurgico ha mostrato una tendenza verso minori tassi di pressione alta e colesterolo elevato – entrambi fattori di rischio per malattie del cuore, anche se le differenze tra i gruppi potrebbero pure essere dovute al semplice caso.
Il Dottor Ikramuddin, l’autore principale, ha dichiarato che i risultati dello studio non significano che tutti i diabetici moderatamente obesi dovrebbero ricevere un trattamento di chirurgia dell’obesità ma che, per il paziente giusto, la chirurgia potrebbe essere una soluzione importante da prendere in considerazione.
Per maggiori informazioni, visitate il sito della Società Americana di Chirurgia bariatrica e metabolica: http://asmbs.org/
05 giugno 2013
Autore | Daniela Bortolotti
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