Questa è forse una delle leggende metropolitane più conosciute, più diffuse, più sentite. Ad un certo punto della nostra infanzia, tutti ci siamo sentiti dire, da amici e genitori, che se avessimo ingoiato il chewing gum, sarebbe rimasto nel nostro intestino per 7 anni. Un gastroenterologo ci ha rassicurati: l’unica volta in cui ha sorpreso una gomma nello stomaco di un paziente, è stato quando questi lo ingoiò appena prima di un’endoscopia.
La gomma è appiccicosa e piena di agenti chimici, ma non è poi così differente da tutti i cibi processati che ingeriamo ogni giorno. Tuttavia, anche se alcuni degli ingredienti che la compongono non vengono esattamente digeriti (glicerina, sorbitolo, mannitolo, aromi artificiali e conservanti), il suo essere così appiccicosa, non la renderà in grado di attaccarsi alle pareti del tratto gastrointestinale; in effetti, lo attraversa che è un piacere.
In ogni caso, una dieta sana si fonda sulla necessità di mangiare il più possibile cibi quali frutta e verdura, e di evitare il più possibile i non-cibi, sostanze sintetiche cioè, non in grado di darci esattamente dei nutrienti. Quandi, quando si tratta di come, masticatene se ne avete bisogno, magari per pulire i denti in caso non riusciate a lavarveli – ma non ingoiatela! Anche se la gomma non rimane attaccata alle pareti del vostro intestino per 7 anni, non è comunque qualcosa di buono da ingerire.
Il contenuto di una gomma da masticare, è infatti per nulla salutare; su 100 gr di prodotto si può ritrovare una media di 75 carboidrati e ben 300 calorie! In esse non saranno presenti grassi, ma ci sono sicuramente zuccheri, pochissima acqua e zero proteine.
La gomma da masticare ha una storia antichissima. A dispetto di quello che si potrebbe pensare, le prime testimonianze del chewing gum non risalgono agli Americani, agli anni Ottanta e alla cultura pop, ma ai Maya, i quali masticavano palline di gomma naturale, il chicle. Le gomme di oggi, sono invece a base di poliisobutilene, un polimero dell’isobutilene, un lontano derivato del petrolio; sono poi stati gli additivi a garantirne l’elasticità, mentre gli aromi sintetici e i coloranti si occupano di sapore e colore.
Le chewing gum hanno un potere antibatterico per i denti ed il cavo orale, ma sono inquinanti per l’ambiente; inoltre contengono aspartame, scopertosi più dannoso dello zucchero in quanto dolcificante. Possono essere utili dunque; l’importante è non abusarne e liberarsene nel modo corretto.
Autore | Enrica Bartalotta
© RIPRODUZIONE RISERVATA