Questo articolo è incentrato sulla più grave delle reazioni allergiche , l’anafilassi, ed il relativo pericolo di vita.
Il numero di persone colpite da anafilassi è aumentato di circa sei volte negli ultimi vent’anni (e sicuramente l’industrializzazione e la globalizzazione hanno giocato un ruolo chiave da questo punto di vista). Il colpevole più comune sono le arachidi, ed altre cause principali includono frutti di mare, pesce, noci, uova, latte, frutta e additivi alimentari.
L’anafilassi colpisce tutto il corpo ed i sintomi si sviluppano molto velocemente.
I sintomi più comuni sono:
- lingua, gola e labbra gonfi;
- eruzione cutanea color rosa chiaro;
- raucedine improvvisa, respiro sibilante e mancanza di respiro;
- dolore addominale, nausea e vomito;
- palpitazioni;
- collasso – calo improvviso delle forze accompagnato da una rapida diminuzione della pressione arteriosa, da tachicardia, da sudorazione fredda, da pallore e da cianosi.
Se la condizione non viene trattata quanto prima, può essere letale.
RIPETO: è fondamentale agire tempestivamente, somministrando un trattamento farmacologico.
Ecco perché tutti coloro che hanno sofferto di anafilassi dovrebbero portare una iniezione di adrenalina (epinefrina) con sé, da iniettare personalmente, se possibile – e i loro cari dovrebbero essere addestrati a riconoscere prontamente i sintomi di una eventuale reazione allergica e a somministrare l’iniezione in caso di collasso.
Al momento si sta svolgendo una promettente ricerca per trovare possibili trattamenti, anche per l’allergia alle arachidi. Ma non esiste ancora una bacchetta magica e nel prossimo futuro saranno sempre più necessarie cure urgenti.
Secondo un recente studio americano, poco più del 54% delle reazioni anafilattiche pericolose per la vita avviene in casa, ma il 60% dei malati non ha avuto a portata di mano la dose di adrenalina (epinefrina) salvavita quando la reazione allergica si è presentata. Un recente sondaggio nel Regno Unito, invece, ha dimostrato che:
- Quasi otto persone su dieci (78%) che conoscono qualcuno con un autoiniettore di adrenalina (epinefrina) pensano di sapere come somministrarla correttamente. In realtà, solo un quarto la inietterebbe nel posto giusto in caso di necessità.Somministrazione sottocutanea di adrenalinaLa somministrazione s.c. deve essere effettuata sulla faccia esterna della coscia con una angolazione tra i 45° e i 90°. Mi raccomando: la pelle non va massaggiata dopo la somministrazione dell’adrenalina per evitarne l’eventuale fuoriuscita.
- Meno della metà delle persone (43%) che possiedono un autoiniettore di adrenalina (epinefrina) sarebbe in grado di iniettarla immediatamente su se stessa in caso di shock anafilattico;
- Meno della metà del pubblico in generale (49%) sa che gli autoiniettori di adrenalina (epinefrina) possono – e devono – essere iniettati attraverso i vestiti, se necessario;
- Più della metà della popolazione (53%) non riconoscerebbe i sintomi di qualcuno che sta avendo uno shock anafilattico.
Vedere qualcuno collassare davanti ai propri occhi e non essere in grado di aiutarlo è un’esperienza profondamente traumatica. Eppure, utilizzare un dispositivo salvavita di auto-iniezione di adrenalina (epinefrina) non è difficile.
E in caso di reazione allergiche meno intense?
In caso di reazioni allergiche meno intense è possibile utilizzare farmaci come: il Bentalan; l’Albaflo; l’Alfaflor; il Beben (e in generale medicamenti a base di betametasone). Però, proprio perchè non ci dovrebbe essere un immediato rischio della vita, è sempre meglio chiedere un parere al proprio medico di fiducia.
Autore | Viola Dante
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