Il terremoto e il crollo dell’impianto nucleare hanno portato molte preoccupazioni riguardanti i livelli di radiazioni in Giappone e nel mondo intero. È importante che le persone vengano educate e aiutate a ridurre l’esposizione alle radiazioni causate dalla pioggia radioattiva e dall’esposizione quotidiana alle pericolose frequenze elettromagnetiche.
I dannosi effetti dell’esposizione alle radiazioni
Esistono vari effetti nocivi della radiazione, ma molti di essi passano inosservati nel corpo.
Nel corso del tempo, un basso livello di esposizione può portare a un grave squilibrio digestivo, alterazione del sangue e anche alla distruzione di molte strutture cellulare nel corpo. Segni comuni di un basso livello di esposizione alle radiazioni includono sintomi come stanchezza, mal di testa, nausea, cuoio capelluto morbido o scolorito e pelle secca e pruriginosa. In casi estremi, la bassa esposizione può anche causare danni cerebrali, problemi di memoria, cambiamenti d’umore, ridotte capacità psicomotorie, di ascolto e dei tempi di elaborazione delle informazioni. Tutti buoni motivi per proteggerci da questo tipo di esposizione.
Elevati livelli di esposizione alle radiazioni può avere conseguenze devastanti, come vomito con sangue, perdita di capelli, danni ai nervi, distruzione dei vasi sanguigni, convulsioni e, nel caso di un’esposizione forte e prolungata, si può anche arrivare alla morte.
Anche il nostro sistema circolatorio è vulnerabile alle radiazioni. Livelli molto bassi riducono i linfociti nel sangue. Quando i linfociti diminuiscono, aumentano le probabilità di procurarsi un’infezione o un “lieve malanno dovuto alle radiazioni”. I sintomi sono simili a quelli influenzali e possono aumentare le probabilità di sviluppare leucemia e linfoma in futuro. Un altro sistema vulnerabile alle radiazioni è quello riproduttivo. Esposizioni a lungo termine possono portare alla sterilità, malformazioni dalla nascita e alla morte del feto.
Come ridurre l’esposizione alle radiazioni con rimedi naturali?
1. Iodio nascente:
La radiazione ha un effetto diretto sulla tiroide, poiché le proibisce di creare iodio, un elemento fondamentale per un DNA integro e sano, per la funzione immunitaria, l’equilibrio metabolico e endocrino e per la salute cardiovascolare. Utilizzare integratori con iodio nascente aiuta a contrastare gli effetti dello iodio radioattivo. È una delle forme di iodio più bio-disponibile e può risultare molto efficace nell’aiutare le persone esposte alle radiazioni ad abbassare le tossine accumulate e immagazzinate nella tiroide.
2. Orotato di potassio:
Oltre allo iodio radioattivo, il corpo può essere esposto anche a un isotopo radioattivo di cesio, noto come Cesio – 137. È un sottoprodotto della fissione nucleare. L’orotato di potassio può impedire l’accumulo di cesio – 137. Assumere potassio da alimenti come la banana è un buon primo passo per prevenire l’accumulo di cesio – 137 radioattivo. Detto ciò, il potassio nella dieta può non essere sufficiente. Secondo il CDC, il potassio può svolgere un ruolo importante nella protezione del corpo e della tiroide dopo una contaminazione interna, come nel caso dell’esplosione del radiattore nucleare in Giappone. L’orotato di potassio è la miglior forma di potassio da utilizzare per l’esposizione alle radiazioni.
3. Calcio e magnesio:
Ognuno di questi essenziali minerali può decontaminare una forma di scorie nucleari, note come stronzio 90. Il Dr. Linus Pauling consiglia integratori di calcio per ridurre l’assorbimento di stronzio fino al 90%.
4. Dimetilsolfossido (DMSO):
Il dimetilsolfossido è un composto di zolfo antiossidante. Gli studi dimostrano che il DMSO disintossica e protegge il corpo dagli effetti nocivi delle radiazioni. Uno studio condotto in Giappone ha rivelato che anche piccole quantità di DMSO apportavano benefici radio – protettivi al DNA umano e alle strutture cellulari in generale. Tale composto neutralizza anche l’esposizione ai radio – isotopi. Studi dimostrano che la irradiazione X può anche danneggiare le cellule di Kupffer e che si possono evitare le cellule sierose con l’uso di DMSO. Studi sugli animali dimostrano inoltre che i topi esposti ai raggi X potrebbero essere protetti dagli effetti negativi di tale esposizione grazie all’assunzione di DMSO. Un altro studio condotto su topi esposti a sostanze radioattive nella School of Medicine della Yokohama City University in Giappone ha dimostrato che il DMSO ha effetti protettivi sulla distruzione delle cellule e sulle aberrazioni del DNA.
5. Argilla zeolite:
La scorie nucleare è normalmente “pulita” o “conservata” nell’ambiente mescolata con argilla zeolite e “stipata” nel sottosuolo. Le zeoliti possono attaccarsi e rimuovere le scorie nucleari dal livello cellulare. Infatti, uno studio europeo ha rilevato che l’argilla zeolite serve efficacemente come decontaminazione per gli animali colpiti dal disastro nucleare in Chernobyl. Inoltre si può assumere per disintossicarsi dalle radiazioni. Forse la prova migliore per dimostrare che l’argilla zeolite aiuta a disintossicarsi dalle radiazioni è l’uso diffuso che se ne faceva nelle fusioni nucleari di Three Mile Island, Chernobyl, e nei British Nuclear Fuels (BNF) per assorbire lo stronzio radioattivo e il cesio – 137 da pareti e pavimenti. Allo stesso modo, negli edifici con armi nucleari negli Stati Uniti si utilizzava l’argilla zeolite per rivestire pareti e pavimenti e evitare così la tossicità.
6. Altri tipi di argilla:
Esistono vari tipi di argilla per immagazzinare le scorie nucleari provenienti dal corpo, come il caolino, l’argilla rossa, la bentonite, la terra di Fuller, la montmorillonite. Anche l’argilla verde francese è capace di eliminare le radiazioni, metalli tossici e residui chimici dal corpo umano. Ciò non dovrebbe sorprendere, dato che l’argilla è sempre stata usata dagli ingegneri, e dall’ambiente stesso, per rimuovere le tossine dal corpo e dal suolo. È stata utilizzata anche a Chernobyl nel 1986. Il precedente governo sovietico aggiunse questo tipo di argilla alle barrette di cioccolato che venivano poi date ai cittadini per aiutarli a rimuovere le scorie radioattive.
7. Carbone attivo:
Studi mostrano che il carbone possiede la singolare capacità di neutralizzare le radiazioni e che 10 grammi di carbone possono neutralizzare fino a 7 grammi di materiale tossico.
8. Papaina:
La papaina è un enzima estratto dalla papaya ed è conosciuta per la sua capacità di ridurre le sostanza tossiche. In uno studio di laboratorio sui topi, fu riscontrato che la metà dei topi, con supplementi di papaina, potevano sopravvivere a quantità letali di radiazioni, mentre i topi di controllo non riuscivano a sopravvivere.
9. Polline d’api:
Inizialmente l’evidenza suggerisce che il polline d’api può ridurre significativamente i negativi effetti collaterali dell’esposizione alle radiazioni, in particolare quelle del radio, raggi X e della radioterapia con cobalto 60. Siccome l’esposizione alle radiazioni diminuisce molte sostanze vitali del corpo, come i globuli bianchi e rossi e gli anticorpi, il polline d’api è un modo naturale per stimolare queste funzioni vitali.
10. Barbabietola:
Con l’esposizione alle radiazioni, l’emoglobina si può scomporre. Alcuni studi dimostrano che la barbabietola può aiutare il corpo a ricostruire l’emoglobina danneggiata. Infatti, studi su animali da laboratorio hanno dimostrato che i topi con una dieta ricca di polpa di barbabietola erano maggiormente in grado di ridurre gli effetti del radioattivo cesio – 137 rispetto a quelli che non mangiavano barbabietola.
11. Oli vegetali spremuti a freddo:
Oli come quello di sesamo, l’olio extra vergine d’oliva e di cocco aiutano a espellere le radiazioni. In caso di esposizione, alcune fonti raccomandano di bere circa 100 grammi di olio. I lipidi dell’olio non solo legano le tossine, ma producono anche uno strato protettivo sulle membrane cellulari. Studi condotti su topi esposti ai raggi X (in quantità letale) hanno dimostrato che potevano sopravvivere, se veniva loro somministrato olio. Un altro studio sui topi ha invece rilevato che l’olio d’oliva potrebbe proteggere i topi dall’elevata quantità di raggi X (tra i 300 e i 2400 röntgen).
12. Lievito di birra:
Fonti consigliano di utilizzare lievito di birra per la prevenzione contro l’esposizione alle radiazioni. In termini di quantità, 5 – 15 mg per i bambini e 25 – 50 mg per gli adulti. In caso di diretta esposizione, tali quantità possono essere raddoppiate o triplicate. Il lievito di birra può aiutare il corpo sia nella riparazione dopo l’esposizione, sia per la protezione.
13. Germanio – 132:
Si tratta di un composto organico ricco di ossigeno capace di proteggere la cisteina (un amminoacido) nel corpo umano. Alcuni studi hanno mostrato risultati promettenti che includono l’uso di germanio – 132 e una forte riduzione della morte cellulare in quelle cellule esposte ai raggi gamma e al cesio – 137. Attualmente, i giapponesi raccomandano 100 mg al giorno.
Autore | Anna Abategiovanni
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gentile dottoressa ieri ho fatto la (spet) con datscan
come eliminare le radiazione dal corpo e quando posso stare in contatto con le persone
Buongiorno Armando e benvenuto,
non sarà più radioattivo dopo circa 20 ore. In realtà dipende dalla quantità in ml di ioflupane (marcato con iodio-123) usata.
>> Fatta eccezione per i pazienti in trattamento con isotopi radioattivi (penso ad esempio ai casi di cancro alla tiroide) non vi è alcun rischio di esporre altri a quantità pericolose di radioattività.
LINK: http://www.ema.europa.eu.
Molto interessante. Ma mi piacerebbe sapere se un rimedio va ad escluderne un’altro o se si possono assumere in concomitanza. Qualcuno è in grado di rispondermi??
Buondì Francesca,
sì. Come in tutto, il troppo stroppia.
Suggerisco di ponderare cautamente la propria strategia.
Se io ad esempio scelgo di usare il principio attivo della papaya e poi vado a prendere anche il carbone attivo, che potrebbe limitarne l’assorbimento, avrei fatto una scelta stramba.