Avere più di 35 anni può essere un motivo per cui la tua sia una gravidanza a rischio? Essere una mamma non più giovanissima può avere alcuni vantaggi. Sicuramente la possibilità di essere finanziariamente più sicure, inoltre si può avere più esperienza di vita da apportare al difficile “lavoro” che è quello di crescere un figlio. La maggior parte delle mamme ultra trentenni ha gravidanze sane e partorisce neonati perfettamente sani, tuttavia, le probabilità di sviluppare alcuni problemi sono maggiori quando si hanno 35 anni o più.
Per cui, se si vorrà monitorare la gravidanza con attenzione, questa è sicuramente una buona occasione per prendersi cura di sé, fissando visite regolari con il medico o l’ostetrica, che aiuteranno a fare tutti i test del caso, e quindi mettere eventuali rischi in prospettiva. Fare domande per rimanere informati ed essere preparate può aiutare ad affrontare i problemi che dovessero verificarsi.
Quali sono i vostri rischi?
Ricordate, la maggior parte delle mamme hanno bambini sani e gravidanze normali. I rischi per voi e il vostro bambino sono un po’ superiori alla media, ma ancora molto bassi. Alcuni di questi rischi includono:
– Difetti di nascita. Le donne più adulte hanno maggiori probabilità di avere un bambino con un disturbo cromosomico, come la sindrome di Down. Per esempio, all’età di 25 anni, la possibilità di partorire un figlio con la sindrome di Down è di circa 1 su 1.250. Se gli anni sono 35, il rischio aumenta a 1 su 400. Da 45 anni in su, è 1 su 30.
– Aborto spontaneo. La maggior parte degli aborti avvengono nelle prime 13 settimane di gravidanza. Con l’età, il rischio di aborto spontaneo precoce aumenta. A 35 anni, la probabilità è circa del il 20%. Da 45 anni, la vostra probabilità sale addirittura fino all’ 80%.
– Pressione alta e diabete. Ci sono sicuramente più probabilità, con l’avanzare dell’età della future mamme, di sviluppare problemi come pressione alta o il diabete, durante la gravidanza. Queste condizioni possono causare problemi tra cui aborti, problemi di crescita nel vostro bambino, o complicazioni durante il parto.
– Problemi alla placenta. Occorre verificare se la placenta copre tutta o solo una parte della vostra cervice. Questo può portare a emorragie e conseguenti rischi durante il parto. Se avete più di quarant’anni, le possibilità di avere problemi con la placenta sono superiori di tre volte tanto rispetto a una donna di 20. Comunque, per tranquillizzarvi, anche in questo caso il problema si verifica raramente.
– Parto prematuro e basso peso alla nascita. Le donne non più giovanissime hanno maggiori probabilità di partorire prematuramente, prima di 37 settimane di gestazione, rischiando per cui di partorire bambini che pesano meno di 2,5 kg.
Anche se questi rischi sono poco probabili, è comunque possibile controllare molti di loro con una buona cura prenatale. Attraverso lo screening prenatale e il test si può sapere se il vostro bambino ha un problema, o una maggiore probabilità di averlo, molto prima della nascita. Con queste informazioni è possibile, nel peggiore dei casi, avere il tempo di prepararsi a prendersi cura di un bambino con disabilità, oppure si può decidere di terminare la gravidanza e abortire.
Test di screening prenatale
Le donne in gravidanza devono sottoporsi a parecchi test prenatali di routine, tra cui analisi del sangue, test del livello di zucchero nel sangue (chiamato anche monitoraggio del glucosio) e ultrasuoni. Ci sono diversi tipi di test di screening.
Non comportano rischi per la gravidanza, e sono molto utili per cercare di capire se il vostro bambino potrebbe avere dei problemi. Attenzione, perché queste prove possono produrre molti falsi positivi. Ciò significa che il test dice che il vostro bambino ha un problema quando in effetti non lo ha. Ciò può causare parecchi stress inutili. Mentre i test di screening raccomandati per tutte le donne sono a vostra discrezione, il medico o l’ostetrica potrebbero suggerirvi di parlare con un consulente genetico prima di prendere qualsiasi decisione. Se avete domande o dubbi, non abbiate timore di porli agli esperti.
I test di screening sono:
– Lo screening di translucenza nucale. Durante il primo trimestre, il medico o l’ostetrica possono prescrivervi un esame con un particolare tipo di ultrasuoni per verificare lo spessore del collo del vostro bambino, oltre a esami del sangue per monitorare certi valori che possono essere collegati a difetti di nascita. I risultati combinati possono stabilire se il vostro bambino ha un rischio maggiore di avere la sindrome di Down, la trisomia 18 (Sindrome di Edwars), e altre anomalie cromosomiche.
Durante il secondo trimestre, il medico o l’ostetrica possono prescrivere un test del sangue che aiuta capire se ci dovesse essere il rischio di sindrome di Down, altri problemi cromosomici, difetti del tubo neurale come la spina bifida o anencefalia.
Se i test sono negativi, si può decidere di non approfondire e quindi confidare che il bambino non abbia un difetto del tubo neurale o una malattia genetica. Ricordate però che un cattivo risultato non vuol dire per forza che il vostro bambino avrà un difetto di nascita, ma che potrebbero esserci rischi più elevati della media. Si consiglia di approfondire con ulteriori test per saperne di più. Le donne oltre i 35 anni possono saltare i test di screening e andare direttamente ai test diagnostici prenatali.
Test diagnostici prenatali
Se i risultati dei test di screening sollevano preoccupazioni, o se volete ulteriori rassicurazioni che il bambino non abbia problemi, il medico o l’ostetrica possono suggerire questi test diagnostici. A differenza dei test di screening, questi sono esami più precisi di diagnosi dei problemi. Tuttavia, questi test potrebbero comportare alcuni rischi, tra cui un tasso leggermente più elevato di aborto spontaneo. È necessario valutare i pro e i contro.
– Amniocentesi. Il medico guida un ago molto sottile nell’ utero e preleva dei piccoli campioni di liquido amniotico e cellule da testare. L’ amniocentesi può individuare problemi cromosomici come la sindrome di Down e la Sindrome di Edwars. Si può effettuare dopo le 16 settimane.
– Villocentesi (spesso chiamato CVS). Durante il test CVS, il medico prende un piccolo campione di cellule dalla placenta per verificare la presenza di eventuali malattie genetiche. Questo si fa generalmente prima dell’ amniocentesi.
– Cordocentesi (chiamato anche prelievo di sangue fetale). Se i risultati dell’ amniocentesi o del CVS non sono chiari, il medico o l’ostetrica possono prelevare un campione di sangue da una vena del cordone ombelicale per verificare eventuali problemi nel vostro bambino.
Consigli per prendersi cura di sé
La gravidanza esige richieste extra al vostro corpo. Più si è avanti con l’età, più queste richieste possono aumentare. Comunque, per mantenere la vostra salute e la salute del vostro bambino, occorre prestare particolare attenzione a voi stesse, non importa quanti anni si hanno.
È il caso di predisporre una efficace e precoce cura, assumendo vitamine prenatali ogni giorno che contengono acido folico, il quale aiuta a prevenire alcuni difetti di nascita.
È importante anche seguire una dieta sana, equilibrata, che comprenda una buona varietà di cibi. Una donna dal peso medio deve aggiungere solo 300 calorie al giorno rispetto alla sua normale alimentazione, durante la gravidanza. (Per esempio, assumendo circa uno yogurt magro, una mezza mela e 10 mandorle).
Di seguito pubblichiamo delle linee guida che riguardano donne dal peso giusto, in sottopeso o sovrappeso prima di una gravidanza. Naturalmente, si tratta di stime, per cui occorre verificare con il proprio medico quanto peso si deve guadagnare durante la gestazione. Se la mamma risulta essere…
– Sottopeso: da 12 a 18 kg circa
– Del peso giusto: da 11 a 16 kg circa
– Sovrappeso: da 7 a 11 kg circa
– Obesa: da 5 a 9 kg circa
Lo stato di peso prima della gravidanza si basa anche sull’ altezza. Il medico può aiutare a determinare il vostro.
Fare esercizio regolarmente.È opportuno discutere la vostra tabella di esercizi con il medico o l’ostetrica.
Ridurre al minimo lo stress. Si consiglia di evitare le attività che non è necessario fare, e di chiedere aiuto quando ne avete bisogno. È utile parlare con un amica o con il vostro coniuge o partner su ciò che vi stressa. Praticate tecniche di rilassamento come la meditazione o esercizi di respirazione.
Assicurarsi di dormire abbastanza. Il tuo corpo sta attraversando molti cambiamenti con la crescita del bambino che si porta in grembo, quindi è necessario un giusto riposo. L’obiettivo è di dormire circa da 7 a 9 ore per notte.
Non fumare ed evitare il fumo passivo. E’ un male per voi e il vostro bambino. Se avete provato a smettere, ma senza riuscirci, si può parlarne con il medico o l’ostetrica per ottenere aiuto. Prima si smetterà più sano sarà per il vostro bambino, ma anche solo smettere, in qualsiasi momento durante lo sviluppo del vostro bambino, potrà ancora fare la differenza.
Assumere solo le giuste dosi dei farmaci che il medico o l’ostetrica hanno prescritto per voi. Non sostituire le medicine con rimedi a base di erbe o naturali senza essersi prima consultate con il medico o l’ostetrica.
Se si utilizzano droghe o si bevono alcolici, parlare con il medico o l’ostetrica su dove trovare aiuto specifico per le donne incinte. Prima si chiederà aiuto, meglio sarà per il bambino in arrivo.
Riferimento: www.webmd.com
Autore | Daniela Bortolotti
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Non deve essere pubblicato in privato tramite email le risp grazie
Ho fatto la beta ed e positivo la risp e stata stamattina 19/05/2015 xò e a rischio ex uterina mi consigliate voi ? Grazie