Svettano in cima alla classifica dei farmaci più consumati nei primi mesi del 2013.
Sono i farmaci cardiovascolari, primi per consumo ed acquisto. A rivelarlo è l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) che, in un rapporto dal titolo “L’uso dei farmaci in Italia“, dettaglia il consumo delle medicine nei primi nove mesi del 2013.
Lo studio che ci offre la fotografia del mercato farmaceutico italiano è stato realizzato dall’Agenzia di concerto con il Ministero della Salute, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e la Clicon srl.
Dalla relazione emerge che: la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) si è attestata sui 19,5 miliardi di euro (nel periodo considerato), di cui il 74,7% è stato rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale.
La spesa territoriale, invece, è stata pari a 8.799 milioni di euro (148,1 euro pro capite), con una riduzione del -3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’AGGRAVIO SUL CITTADINO
Un altro dato interessante sottolineato dallo studio, riguarda la spesa dei farmaci a carico dei cittadini.
Il numero di persone che non possono permettersi l’acquisto dei farmaci da banco si è allargato tanto da spingere enti di accoglienza e case farmaceutiche a dar vita alla giornata di raccolta dei farmaci. L’appuntamento di quest’anno è previsto per il prossimo sabato.
Nel 2013 è stata riscontrata una crescente incidenza del 12,7% della compartecipazione di spesa a carico del cittadino (che si è fatto carico del ticket) rispetto al 12,1% registrato nel 2012.
I PIU’ CONSUMATI
Il farmaco più consumato nel lasso di tempo considerato, risulta essere quello cardiovascolare.
Queste medicine rappresentano la prima categoria terapeutica a maggiore spesa pubblica pari a quasi 2,9 miliardi di euro (48,1 euro pro capite).
Seguono i farmaci antineoplastici ed immunomodulatori che rappresentano la seconda categoria terapeutica a maggior spesa pubblica, pari a quasi 2,7 miliardi di euro (44,6 euro pro capite).
E ancora: gli antimicrobici per uso sistemico occupano il terzo posto ed hanno prodotto una spesa pubblica, pari a 1,8 miliardi di euro (30,3 euro pro capite).
Al quarto posto, invece, spiccano i farmaci dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo, con una spesa pubblica pari a 1,8 miliardi di euro (31,4 euro pro capite).
Seguono i farmaci per il sistema nervoso centrale che rappresentano la quinta categoria terapeutica a maggior spesa, pari a quasi 1,5 miliardi di euro (24,6 euro pro capite); le medicine per il sangue e gli organi emopoietici pari a circa 1,3 miliardi di euro (21,6 euro pro capite); quelli relativi al sistema respiratorio che si attestano intorno agli 812 milioni di euro (13,6 euro pro capite); i farmaci del sistema muscolo-scheletrico che rappresentano l’ottava categoria terapeutica a maggior spesa pubblica, pari a quasi 424 milioni di euro (7,1 euro pro capite). Infine ci sono i farmaci del sistema genito-urinario rappresentano che hanno comportato un dispendio pari quasi a 382 milioni di euro (6,4 euro pro capite).
All’ultima posizione spiccano infine i farmaci dermatologici a più bassa spesa pubblica (pari a quasi 54 milioni di euro ovvero 0,9 euro pro capite).
Autore | Marirosa Barbieri
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