Per quanto capaci di spaventare, i fibroidi non sono in realtà così preoccupanti come potrebbero sembrare e come il loro nome sembra suggerire. Leggi qui tutto quello che c’è da sapere su questi tumori benigni.
I fibroidi (leiomyomata uteri) o fibromi o fibromiomi sono la più comune forma di tumori benigni dell’utero, e non intaccano soltanto quello. Di solito si mostrano in gruppo, in una varietà di forme e misure, spesso anche di numero; ma molto raramente si trasformano in tumori maligni – l’incidenza esatta corrisponde a meno di 1% nella vita di un paziente. Le donne a rischio sono quelle che presentano una storia familiare, sono Afroamericane o Ispaniche, e potrebbero avere un Indice di Massa Corporea piuttosto elevato (BMI). Ma, dal momento che stiamo assistendo ad un sempre maggiore aumento del BMI, anche le donne Caucasiche potrebbero esserne affette. Per quanto ci sia ancora molto da imparare riguardo allo sviluppo dei fibroidi, al momento si sa che crescono per due ragioni: 1) ormoni, in particolare estrogeni, e 2) irrorazione sanguigna.
I fibroidi sono in grado di collocarsi in diversi luoghi dell’utero. Alcuni di essi prediligono la parte immediatamente sottostante la superficie, e per questo vengono chiamati sottosierosi; questi in genere non provocano sanguinamenti, ma possono apportare pressione a organi e tessuti. Alcuni di questi si collocano appena al di sotto del tessuto muscolare dell’utero, e per questo vengono chiamati intramurali. Da ultimo, ci sono quei fibromi che si situano invece nel rivestimento interno dell’utero, e vengono chiamati sottomucosi; sono quelli responsabili dei maggiori problemi, come ad esempio il sanguinamento.
Sintomi e Test
I sintomi più comuni dei tumori fibroidi sono dunque: sanguinamento abbondante, pressione, frequente stimolo e necessità a urinare e dolore pelvico. Nonostante la maggior parte dei fibromi non causino dolore, se perdessero il loro afflusso sanguigno, inizierebbero a degenerare (perché il tessuto si romperebbe e sfilaccerebbe), e questo processo causerebbe invece dolore. Per diagnosticare un fibroma, basta un semplice esame pelvico, come ad esempio un’ecografia. L’ecografia transuterina è il miglior metodo in grado di dirci se il fibroma stia dando fastidio al rivestimento uterino o no.
Trattamenti
La cura tradizionalmente più utilizzata per liberarsi dai fibromi, è l’isterectomia, ovvero l’asportazione dell’utero: sicura, efficace ed esagerata. Ad oggi esistono infatti una serie di trattamenti molto meno invasivi, capaci di salvare l’utero. La pillola anticoncezionale è uno di questi; non è capace solo di fermare le emorragie, ma anche di bloccare il lavorìo degli ormoni che sono in grado di influenzare la crescita dei tumori fibroidi. Anche dimagrire aiuta! Perdendo peso infatti, diminuisci l’ammontare di estrogeni esogeni che il tuo corpo riceve, ed essi sono i principali colpevoli della crescita dei fibromi. E ancora, un’embolizzazione uterina può aiutare a bloccare il flusso sanguigno che dall’utero va ad alimentare I fibromi, controllando così dunque la loro crescita e il sanguinamento. Nel caso di fibroma sottomucoso, si preferisce rimuoverli; di solito tramite endoscopia dall’utero alla vagina. Un’altra procedura particolarmente utilizzata nel trattamento dei fibromiomi è la miomectomia, una procedura che rimuove i fibroidi circoscrivendo l’area, senza farti perdere dunque l’utero. Da ultimo, puoi limitarti ad osservarli: se non t’infastidiscono, non toccarli. Le modalità di trattamento più specifiche dovrebbero comunque essere sempre decise in concertazione con il tuo medico.
Gli effetti sulla gravidanza
Una delle preoccupazioni che più spesso riguarda i fibromiomi è sicuramente quella legata al legame di questi con la gravidanza. Ma, anche in questo caso, è l’allocazione la chiave. Tutto dipende da dove si trova il fibromioma: se quindi sta infastidendo la cavità in cui il bambino andrà a trovarsi, o se blocca invece, le Tube di Falloppio, importanti per la fecondazione; la diversità nella scelta del trattamento dipenderà proprio da questo. Se problemi del genere non sono presenti, allora non c’è nessun problema, né nella fertilizzazione né nella gravidanza, per il bambino o per te. In ogni caso, dovrai sempre comunque consultarti con il tuo dottore, prima di intraprendere una gravidanza, per discutere le tue effettive e specifiche necessità; questo perché spesso, durante la gravidanza, i fibroidi crescono, in particolar modo durante il primo trimestre, quello più critico.
In conclusione
Per quanto preoccupanti dunque, i fibromi non sono poi così spaventosi come potrebbero far credere. Non tutti quindi necessitano di essere rimossi; la cosa migliore che puoi fare, è mantenere una solida relazione con il tuo medico, perché sarà lui a consigliarti il miglior trattamento possibile.
Se sei in dubbio, chiedi una seconda opinione. Interventi come quelli sopracitati sono poco invasivi, richiedono dunque anche poco tempo per essere realizzati, con il minimo rischio per te. Informati, e dopo aver parlato con il tuo medico, cerca lo specialista più adatto, quello capace di ispirarti più fiducia, quello con maggior esperienza e quello più specificatamente indicato per il trattamento necessario e adatto a te; il tuo utero ti ringrazierà!
Autore | Enrica Bartalotta
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