I germi. Si chiamano così gli inafferrabili ed invisibili nemici, ritenuti ricettacolo di infezioni e contaminazioni.
Quando soffriamo di allergia, essi diventano immediatamente il nostro capro espiatorio; quando ci ammaliamo, tendiamo subito a colpevolizzarli.
Ma che cosa sono in realtà i germi? Siamo sicuri che siano davvero i nostri nemici?
DOVE VIVONO
Di solito si trovano nei luoghi pubblici (ristoranti, cinema, palestre, centri commerciali).
“In questi posti”, dice Glen Armstrong, capo del Dipartimento di Microbiologia e Malattie Infettive presso l’Università di Calgary, “i batteri possono provocare addirittura brutte infezioni gastrointestinali. Un ambiente caldo ed umido offre il terreno fertile per la proliferazione dei germi, così come gli spazi chiusi, specialmente se surriscaldati, ne facilitano la diffusione”.
Anche i rubinetti del bagno (soprattutto dei bagni pubblici) costituiscono la dimora preferita dei germi.
Che cosa dire, poi, delle cabine doccia che rappresentano un ottimo terreno di coltura per i germi?
Questo accade perchè le superfici del piano doccia sono spesso bagnate permettendo così ai piccoli agenti di moltiplicarsi. Per limitare la diffusione di batteri, quindi, è importante lavare il box doccia e la vasca regolarmente dopo l’uso.
In palestra, solitamente, si viene a contatto, ogni volta, con una mole sterminata di germi attraverso il contatto con le maniglie e gli attrezzi tipici (panche, pesi, cyclette).
Il tasso di umidità presente nelle palestre, inoltre, favorisce la diffusione dei germi nell’aria.
Pigiare i tasti dell’ascensore o del citofono ci sembrano gesti di quotidiana naturalezza ma in realtà essi nascondono numerose possibilità di incontro con germi e batteri.
E ‘inevitabile toccare almeno una maniglia della porta durante la giornata ed è inevitabile, quindi, entrare a contatto con questi microagenti. La soluzione che ci protegge e ci scherma da essi, è data dal lavarsi frequentemente le mani, più volte al giorno, facendo uso di salviette e gel igienizzanti.
QUANDO L’ECCESSIVA PULIZIA FA MALE
Ci avreste mai creduto? Mantenere la casa oltremodo pulita è dannoso e favorisce la proliferazione di infezioni.
Parola del dottor Camille Lemieux, direttore associato presso il Centro di Prevenzione delle Infezioni dell’Unità di Controllo a Toronto, secondo cui, “non abbiamo bisogno di sterilizzare le nostre case per renderle sicure ma dobbiamo mantenerle semplicemente pulite”.
Proprio per questo, l’Health Canada Center mette in guardia contro l’uso di prodotti in casa etichettati come “antibatterici” ed “antimicrobici”.
Si tratta di soluzioni che contengono sostanze chimiche, come il cloruro di benzalconio, che sterminano i batteri ed i virus comuni. Queste sostanze inoltre eliminano anche i batteri amici di cui abbiamo bisogno per combattere gli agenti pericolosi.
L’uso calibrato di prodotti contenenti sostanze antibatteriche potenti, non vale nei luoghi come gli ospedali dove la quantità di agenti patogeni è elevata ed è molto importante mantenere sterili gli ambienti.
QUANDO LA POLVERE FA BENE
La polvere che contiene germi e batteri, in realtà si rivela un alleato della salute.
Infatti, l’endotossina batterica, contenuta nella polvere fa bene alla salute e proteggere i lavoratori del settore tessile, dal rischio di tumori polmonari.
Alcuni studi hanno altresì rivelato che alcune particelle presenti nella polvere riescono ad abbassare i livelli di ozono, pericoloso per la salute.
COME E CHE COSA PULIRE?
Quanto spesso si dovrebbe pulire casa? Come pulirla? E soprattutto, che cosa pulire?
Sono le domande che si pongono in molti.
Il tempo giusto da dedicare alle faccende domestiche è scandito dai ritmi quotidiani (una persona oberata dal lavoro non riuscirà a pulire casa a giorni alterni; al contrario, una casalinga manterrà il proprio appartamento sempre pulito).
Quando in casa c’è una persona influenzata, è bene detergere più spesso le superfici con cui il malato viene spesso a contatto (sanitari, tavolo, scrivania, computer).
Le modalità di pulizia sono, invece, soggettive. Qualsiasi sia il prodotto da utilizzare, è bene applicarlo in quantità tale sufficiente da bagnare l’intera superficie interessata.
Nel caso in cui utilizzino salviette, occorre prestare attenzione a sigillare la confezione, una volta finito di pulire. Questo eviterà che le salviette si asciughino e diventino inutilizzabili, la volta successiva.
“Piuttosto che strofinare leggermente, durante le pulizie domestiche, è bene darci dentro con forza e vigore”, suggerisce il dottor Judy MacDonald, medico di Calgary che sostiene l’importanza di sporadiche ma intense pulizie.
Anche la scelta del panno o delle spugne da impiegare, è estremamente importante.
E’ rilevante anche non utilizzare lo stesso panno per pulire più superfici (come il lavabo della cucina ed i mobili). Questa pessima abitudine rischia di diffondere germi e batteri da una zona all’altra della casa.
Evita, infine, di acquistare i panni in microfibra per spolverare casa, dal momento che essi sono composti da piccoli spazi ed interstizi che raccolgono i germi.
TRE DETERGENTI FAI DA TE
Nonostante in commercio vi siano numerosi prodotti per la pulizia, c’è chi predilige quelli fai da te, per certi versi più efficaci e soprattutto naturali.
Bisogna partire dal presupposto che l’acqua, da sola, non è sufficiente a pulire in maniera adeguata.
Una soluzione naturale, in voga presso le massaie, è l’aceto di vino bianco. Per ottenere il nostro detergente all’aceto, dobbiamo mescolare l’ingrediente con l’acqua ed intingervi il panno.
La candeggina è un prodotto frequentemente usato per la pulizia domestica anche se va impiegato con parsimonia.
E’ importante stemperarla con acqua (1/2 cucchiaino per litro d’acqua).
Durante l’impiego del prodotto, bisogna essere prudenti (indossare guanti ed evitare il contatto con gli occhi ed altre parti del corpo) visto che la candeggina è fortemente corrosiva.
Il perossido di idrogeno, più comunemente conosciuto come acqua ossigenata, è un prodotto meno utilizzato ma altrettanto utile per pulire casa.
Il suo impiego più comune è come disinfettante per ferite ed escoriazioni. Occhio, però, alle sue concentrazioni che, se elevate, si rivelano tossiche e letali.
Autore | Marirosa Barbieri
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