Secondo una recente ricerca le madri che hanno assunto antibiotici durante la gravidanza non hanno avuto aumento del rischio di difetti nel neonato alla nascita.
Lo studio è stato pubblicato su Pharmacoepidemiology and Drug Safety e ha preso in considerazione due antibiotici, azitromicina e claritromicina, che appartengono ad una classe di farmaci chiamati macrolidi.
Secondo WebDm, circa il 40% delle donne assume antibiotici durante la gravidanza, e di solito si tratta di un macrolide.
Uno dei ricercatori, il dottor Anick Bérard, dell’Università di Montreal ha affermato che i macrolidi sono usati molto di frequente, pertanto si è aperta la necessità di capire se tali farmaci possano creare danni al feto. “Insieme alla penicillina, i macrolidi sono i farmaci più usati dalla popolazione, anche in gravidanza. Era quindi importante capire se i macrolidi assunti dalle donne in gravidanza per curare le infezioni, possono causare difetti o danni al feto. Abbiamo quindi cercato correlazioni tra malformazioni del feto ed esposizione ai due macrolidi più comuni, ma non ne abbiamo trovate.”
Nello studio, sono state esaminate 135.839 gravidanze per cercare eventuali danni al feto causati da penicillina e macrolidi. Il Medical Daily riporta che la penicillina è ben tollerata dalle donne in gravidanza e non vi sono relazioni tra la penicillina e i macrolidi.
Un ulteriore studio ha notato una correlazione tra l’uso di antibiotici nel terzo trimestre di gravidanza e l’obesità infantile. Quindi, anche se l’assunzione di antibiotici non causa un rischio di difetti di nascita, verranno svolte ulteriori indagini per scoprire gli eventuali rischi che questi farmaci comportano se assunti in gravidanza.
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