Alcuni antiossidanti possono danneggiare il Dna aumentando il rischio di ammalarsi di cancro, in alcune persone.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Science Translational Medicine.
Molte persone sono solite assumere le vitamine A, E, C pensando che le loro proprietà antiossidanti aiuteranno a scongiurare il rischio del cancro. Alcuni studi clinici, invece, suggeriscono che queste sostanze, che aggrediscono le molecole chiamate radicali liberi, possono addirittura sortire l’effetto contrario.
I ricercatori svedesi hanno dimostrato che dosi moderate di due antiossidanti ampiamente utilizzati possono stimolare la crescita del tumori del polmone precoce nei topi.
“Tuttavia, da questa constatazione non si può estrapolare una raccomandazione per le persone“, dice Barry Kramer, direttore della Divisione di Prevenzione del Cancro presso il National Cancer Institute di Bethesda, nel Maryland. L’esperto ha osservato che la materia degli antiossidanti è complicata e che i risultati degli studi sui topi spesso non si rivelano applicabili agli esseri umani. Inoltre, Kramer ed altri esperti sostengono che i nuovi risultati richiedono ulteriori approfondimenti.
Decenni di osservazione avevano portato alla luce un dato molto importante: le persone che consumavano molta frutta e verdura avevano meno possibilità di sviluppare il cancro e questo dato ha suggerito che gli antiossidanti presenti in tali alimenti fossero il motivo alla base della protezione. Nel 1980, i ricercatori hanno dato il via a due ampi studi clinici tesi a verificare se gli antiossidanti β carotene (precursore della vitamina A), la vitamina A e la vitamina E proteggessero i fumatori dal cancro al polmone. Questo studio ha riscontrato più casi di cancro al polmone nei volontari che assumevano il β -carotene, giungendo quindi ad una conclusione prematura.
Un test più recente teso a verificare se la vitamina E ed il selenio prevenissero il cancro alla prostata, è stato bloccato quando si è scoperto che il cancro alla prostata era più comune nel gruppo di persone che facevano uso della vitamina E.
I ricercatori svedesi, guidati da Per Lindahl e Martin Bergö dell’Università di Gothenburg, invece, hanno studiato due antiossidanti: n -acetilcisteina (NAC) un farmaco solubile in acqua utilizzata per il muco nelle persone affette da malattie polmonari e la vitamina liposolubile E.
Essi hanno somministrato una dose di NAC ai topi geneticamente programmati per sviluppare tumori ai polmoni; la quantità era paragonabile a quella che un paziente riceverebbe o cioè contenente circa 10 volte di vitamina E in più rispetto a quella presente nel normale cibo dei topi.
“Molte pillole di vitamine contengono molto più di quella sostanza. E ‘ una dose di conservazione”, ha detto Bergö.
Rispetto ai topi che seguivano una dieta normale, le cavie che consumavano gli antiossidanti hanno sviluppato più tumori polmonari, di tipo più aggressivo, e vivevano solo la metà del tempo.
Studi successivi hanno dimostrato che riducendo le reattive specie ossidanti ed i danni al DNA nelle cellule, gli antiossidanti ostacolano un gene, il p53 che è il gene chiave che mantiene la crescita cellulare sotto controllo ed è spesso disattivato nel caso di cancro.
Ad esempio, la proteina p53 blocca il ciclo cellulare in modo che gli enzimi siano in grado di riparare il DNA danneggiato e di innescare l’apoptosi o l’autodistruzione nelle cellule gravemente danneggiate. Nelle cellule tumorali in cui il p53 era stato disattivato, Lindahl e Bergö hanno scoperto che gli antiossidanti non avevano effetto sulla proliferazione cellulare.
La conclusione, secondo Bergö è che le persone ad alto rischio di cancro, come i fumatori ed altri che hanno tumori incipienti devono evitare di assumere antiossidanti supplementari. In una cellula normale gli antiossidanti potrebbe sortire ottimi effetti di prevenzione ma se si registra un piccolo tumore che potrebbe trasformarsi in cancro, gli antiossidanti ridurranno il p53 ed il tumore crescerà.
Un ricercatore clinico coinvolto negli esperimenti precedentemente terminati e che hanno verificato gli effetti di prevenzione dei tumori al polmone e della prostata ad opera degli antiossidanti, si dice entusiasta dello studio.
“E’ il primo articolo scientifico che imbocca la strada della biologia molecolare per spiegare quello che abbiamo visto“, dice l’oncologo Gary Goodman del Cancer Institute svedese a Seattle,Washington, “questo dimostra davvero che alte dosi di vitamine possono essere dannose“.
“E ‘uno studio provocatorio“, dice il biologo David Tuveson del Cold Spring Harbor Laboratory di New York, “forse dovremmo guardare con maggiore attenzione a ciò che è già disponibile“. Ma l’esperto vorrebbe ottenere una spiegazione più dettagliata su come il rilevamento di specie reattive e ossidanti da parte della cellula controlli l’attività del gene p53.
Il ricercatore delle malattie polmonari, Shyam Biswal della Johns Hopkins University di Baltimora, nel Maryland, si chiede se i risultati sarebbero gli stessi nei topi con cancro innescato da un agente cancerogeno, piuttosto che da una mutazione esistente. “Il modello è buono ma è molto aggressivo”, dice Biswal.
Un altro aspetto da considerare, osserva Kramer, “è che nei precedenti studi di prevenzione del cancro del polmone, solo i partecipanti che assumevano il β carotene avevano un rischio più elevato di sviluppare il tumore, (non i soggetti che assumevano solo la vitamina E”.
“Questo può voler dire che non tutti gli antiossidanti sono uguali“, ha dichiarato Kramer. L’esperto ed altri sottolineano anche che lo studio non dice che la gente dovrebbe mangiare meno frutta e verdura, che forniscono piccole dosi di antiossidanti e probabilmente hanno altri vantaggi.
Bergö e Lindahl hanno intenzione di estendere i loro studi sui topi, ai test di β carotene e alla vitamina C e ad altri tipi di cancro. I due esperti prevedono, inoltre, di studiare le cartelle cliniche in Svezia per capire se i pazienti con malattia polmonare trattati con il NAC sono a più alto rischio di sviluppare il cancro al polmone.
Autore | Marirosa Barbieri
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Buongiorno,
gli antiossodanti ” ANTI OX ” della Frama PD, puo’ essere utile per la prevenzione del cantro.
Mi hanno anche di prendere antifermentativi per l’intestino,e tenerlo pulito.!!!
Mangiare vegetariano puo’ servire ??
Grazie resto in attesa di consigli.!!
Enrico Piovan
Buonasera Enrico e benvenuto,
» per svolgere una corretta prevenzione del cancro bisogna considerare la predisposizione genetica a sviluppare una malattia e l’esposizione ad agenti scatenanti la malattia stessa.
Tradotto in altre parole bisognerebbe condurre uno stile di vita equilibrato e quanto più possibile MENO ESPOSTO ad inquinanti.
Ovviamente oggigiorno è sempre meno attuabile vivere dentro una campana di vetro. Tuttavia gli interrogativi che si pone non solo sono leciti, ma tutti noi dovremmo maturare la consapevolezza che la salute non debba avere contingenza d’emergenza, quanto far parte di un progetto lungo sul quale bisognerebbe sempre investire.
Detto questo non è necessario eliminare completamente la carne dalla propria alimentazione.
Bisognerebbe però limitarla.
Bisognerebbe altresì scegliere cibi di qualità migliore (leggasi MENO COMMERCIALI e possibilmente provenienti dal proprio ORTO!)
ps. Agli integratori finora si preferiscono frutta e verdura (potendo, appena colti!!).
*// Approfondimenti
•► La Carne Rossa Fa Male Alla Salute? Precisazioni dell’OMS.
•► L’alimentazione e i tumori: le domande più frequenti – AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
•► Stili di vita anti-cancro.
•► Una piramide di cibo sano.
Le Chemio curano e nello stesso tempo sono mutageni, infatti con il paradosso che possono scatenare altri tumori, adesso anche gli antiossidanti farebbero bene ma nello steso tempo aumenterebbero i tumori in atto! Mi chiedo che cavolo dobbiamo fare? Aspettare che il cancro ci divori senza fare nulla, mah! Vorrei avere più certezze circa le fonti di questi articoli che incriminano gli antiossidanti, e poi qui si parla di esperimenti con il NAC (N-Acetil Cisteina), precursore del Glutatione, potente antiossidante, scudo principe per la difesa del nostro organismo! Non riesco a capacitarmi!
Buonasera Driver e benvenuto,
» studi come quello citato da Marirosa vanno presi con le molle.
Per certo suggerisco cautela e di non comprare integratori a caso SOPRATTUTTO nella sfortunata circostanza di una malattia. La prevenzione va fatta a tavola, ma bisogna stare attenti anche l’esposizione ad uno o più trigger (vedi il caso dell’inquinamento ambientale, del fumo, etc…). E poi l’integrazione andrebbe inquadrata in una visione d’insieme più ampia per evitare, ad esempio, interferenze con i farmaci.
Direi quindi che l’ideale sarebbe quello di farsi seguire da un esperto in nutrizione oncologica.
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