Le donne mature (quelle appena entrate in menopausa) tendono ad assumere la vitamina D per fortificare le ossa, attraverso integratori alimentari. Recenti studi, però, hanno dimostrato che l’assunzione di vitamina D mediante rimedi farmacologici non produce alcun tipo di effetto; anzi, rischia di provocare seri danni ai reni.
La menopausa, oltre a comportare una serie di problemi (scompensi ormonali e carenze varie) determina un indebolimento delle ossa (la cosiddetta osteoporosi).
Proprio per questo motivo sono numerose le signore over 50 che si affidano ad integratori di calcio e di vitamina D.
Secondo la Commissione Salute del governo degli Stati Uniti d’America, la maggior parte delle donne in menopausa che ha fatto uso di integratori a base di vitamina D non ha ottenuto il risultato desiderato. Al contrario, sostengono gli esperti, “l’ apporto giornaliero di calcio (1000 mg) e di vitamina D rischia di aumentare le probabilità di sviluppare calcoli renali”.
Questi nutrienti (calcio e vitamina D) sono da sempre considerati essenziali per garantire una struttura ossea forte ma in pochi si sono interrogati sul reale potere e sugli effetti di questi integratori sulla salute.
Secondo la US Preventive Task Force (organo deputato al controllo in materia sanitaria) non ci sarebbero neppure prove sufficienti che confermino che questi integratori, se assunti prima della menopausa, possano realmente rendere le ossa più resistenti.
“Purtroppo, non abbiamo informazioni di questo genere”, ha dichiarato il capo della task force, Virginia Moyer, “abbiamo ancora molto da imparare e da capire su come funzionano questi integratori e sui loro veri impatti e benefici sulla salute umana”.
Nel frattempo, il NHS (National Health Service americano) ha invitato le persone che hanno 65 anni a prendere una pillola di vitamina D al giorno, senza superare la dose di 25 microgrammi.
Ovviamente la dose varia in base all’entità del problema osseo. Se ad esempio, un soggetto soffre di una forma acuta di osteoporosi, è il caso che assuma più vitamina D.
Per avere la certezza che la vitamina D assunta produca realmente gli effetti sperati, è il caso di mangiare molti alimenti contenenti questo tipo di elemento.
E’ il caso, ad esempio, di fare una dieta che contempli prodotti come yogurt, latte, formaggi ed altri tipi di latticini; è bene anche consumare pesce come il salmone, il tonno e lo sgombro; oppure i cereali (avena, mais, farro) per la prima colazione arricchiti con additivi al calcio.
Autore | Marirosa Barbieri
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