Marirosa Barbieri – L’informazione è mezza soluzione.
Non tutti sanno, ad esempio, che a causare il tumore al collo dell’utero (alla base di un elevato tasso di mortalità femminile ) è un virus, meglio noto come Papilloma Virus umano, Hpv (Human Papilloma Virus) che si trasmette per via sessuale e non solo.
Esistono, infatti, diversi veicoli di contagio: alcuni, purtroppo, poco conosciuti.
Per fornire un’informazione completa sul papilloma virus ho rivolto alcune domande alla dottoressa Viviana Barbieri, radioterapista oncologa presso l’ IRCCS (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) CROB (Centro di riferimento oncologico della Basilicata) di Rionero in Vulture.
Dottoressa, che cos’è il papilloma virus e come si contrae?
E’ un virus che può interessare la pelle o le mucose. Mi spiego meglio: alcuni papilloma provocano innocue verruche, altri producono conseguenze più gravi come condilomi o cancro al collo dell’utero. L’ Hpv che provoca il cancro all’utero si trasmette per via sessuale o tramite rapporti sessuali orali. Anche le pessime condizioni igieniche (bagni sporchi) possono costituire un ottimo veicolo di trasmissione.
Quanti tipi di papilloma ci sono e quali sono i più aggressivi?
L’Hpv si suddivide in diversi ceppi riconducibili a due macro categorie: alto e basso rischio. Tra i più sordidi ci sono il ceppo 16, 18, 52, 68. Quelli più innocui sono il 6, 11,44.
Come si cura il virus?
Esistono due metodi: il primo è la prevenzione. Consiglio perciò a tutte le donne di eseguire il pap-test o la colposcopia. Per le ragazze che non hanno mai incontrato il virus, suggerisco il vaccino (di solito si somministra alle donne che non hanno avuto ancora i rapporti sessuali).
Anche la condotta alimentare gioca un ruolo importante. Un organismo in salute e dotato di forti difese immunitarie combatterà meglio il virus.
Il virus può essere scacciato?
Diciamo che molte di queste infezioni scompaiono in poco tempo; altre, invece, permangono. Ad ogni modo, è bene che la paziente si sottoponga ad un follow-up (controllo) ravvicinato (ogni sei mesi).
Che cosa consiglia alle ragazze? Qual è l’iter che una paziente affetta da Hpv deve seguire?
Dopo il primo rapporto è bene fare una visita ginecologica completa, con pap-test. Molte donne affrontano il pap-test con superficialità. Molte di loro ritengono che il pap-test sia un esame non necessario. In questo ragionamento risiede l’errore. Il pap-test ci dice se le cellule uterine si sono già trasformate o sono prossime alla trasformazione.
La seconda cosa da fare è sottoporsi ad un esame specifico, detto colposcopia: con questo controllo è possibile conoscere l’entità dell’infezione. Nel caso di infezione è importante sottoporsi all’Hpv dna test, un test genetico che ci dirà a quale ceppo appartiene il virus.
In base ai risultati del test genetico, il ginecologo sceglierà la soluzione migliore per affrontare il problema.
Nei casi più gravi, il medico suggerirà la conizzazione, un’operazione che consiste nell’asportare la parte infetta della cervice uterina.
Autore | Marirosa Barbieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Voglio aggiungere a quanto detto dalla dottoressa che fino ai 12 anni il vaccino è gratuito. Superata questa età bisogna pagare. L’intero ciclo di vaccinazioni costa sui 200 euro. Quindi, mamme e papà, intervenite il prima possibile per preservare la salute delle vostre bimbe.