Sandra Ianculescu – Il colpo di calore è un’emergenza medica che può presentarsi dopo l’esposizione prolungata al sole d’estate.
Normalmente, il corpo ha dei meccanismi diversi per adattarsi alle temperature alte, mantenendo una temperatura costante. Il metabolismo generale si abbassa e la crescita della sudorazione e della vasodilatazione periferica favorisce la perdita del calore accumulato.
Però quando la capacità di adattamento del corpo non è sufficiente per dissipare il calore, appaiano i sintomi dell’ipertermia. Il processo di termoregolazione e meno efficiente nei bambini, negli anziani e nelle persone in sovrappeso, ed è per questo che sono più a rischio. Inoltre, l’attività fisica vigorosa, l’alta umidità e la disidratazione favoriscono la comparsa dei colpi di sole.
I sintomi si presentano con una certa gradazione.
Inizialmente, i cosiddetti “colpi di calore” si manifestano con l’aumento della temperatura corporea oltre i 37 ° C, mal di testa (cefalea), nausea, vomito, vertigini, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), bassa pressione sanguigna, dolori e crampi muscolari, debolezza.
La persona colpita deve interrompere qualsiasi attività e deve riposare in un luogo fresco, sollevando le gambe e togliendo i vestiti. Per raffreddarsi rapidamente è possibile utilizzare compresse fredde o borse di ghiaccio poste sull’addome o sotto l’ascella.
L’idratazione è molto importante per reintegrare i liquidi e sali minerali persi attraverso la sudorazione. Si consiglia di bere 1,5-2 litri di liquidi freddi ogni 2-4. Di solito c’è bisogno di un periodo di recupero di 24-36 ore.
Nel caso di una esposizione grave ad alte temperature, quando non sono state adottate le misure summenzionate, si raggiunge la condizione di “scottature solari”, caratterizzate dall’aumento della temperatura corporea superiore a 40 ° C , pelle secca e calda , estrema stanchezza, cefalea, vomito, diarrea, tachicardia, ipotensione, confusione, ansia, perdita di coscienza, convulsioni, difficoltà di respirazione.
Il colpo di calore è un’emergenza medica. Non va sottovalutato. La vita del paziente si trova realmente in pericolo. Pertanto è auspicabile richiedere immediatamente assistenza medica e poi intervenire con le misure di primo soccorso: la persona deve essere spostata in un luogo fresco, spogliata e messa in modo tale da essere esposta all’aria fresca. Meglio se si usano tecniche di raffreddamento come le eventuali borse di ghiaccio sul collo, l’addome e le ascelle o come lo spruzzare il corpo con dell’acqua non troppo fredda.
Se il paziente è cosciente e cooperativo, deve bere liquidi freddi. Il paziente non deve assolutamente essere messo in un bagno di ghiaccio. Una tale operazione potrebbe portare ad un blocco respiratorio e allora si dovrebbero intraprendere delle manovre di respirazione artificiale, da continuare fino all’arrivo dei soccorsi medici che prenderanno in consegna il paziente.
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