Lo leggiamo dalle colonne del giornale Usa Today e non possiamo sorvolare sulla notizia: secondo un rapporto di ricercatori americani, “il fumo provoca il cancro al colon ed il diabete”.
Che la sigaretta, alla lunga, si trasformasse in un’arma letale, era cosa risaputa.
Il fumo uccide 480.000 americani all’anno (37.000 più rispetto alle stime di anni precedenti).
Il nuovo rapporto si spinge oltre e dice che la sigaretta è in grado di provocare effetti ancora peggiori, dando vita a malattie come il diabete, il cancro del colon-retto ed il cancro al fegato.
LO STUDIO
Il rapporto, di recente pubblicazione, rileva che il fumo è in grado di provocare l’artrite reumatoide, la disfunzione erettile e la degenerazione maculare, una delle principali cause di cecità legata all’età. La sigaretta provoca infiammazione, compromette la funzione immunitaria ed aumenta il rischio di morte per tubercolosi, una malattia infettiva. Esso danneggia anche le donne in gravidanza ed i feti, provocando difetti alla nascita (palatoschisi), il labbro leporino e gravidanze extrauterine.
Anche la prolungata esposizione al fumo passivo, secondo studi precedenti, è legata allo sviluppo di attacchi di cuore ed al cancro.
“I rischi legati al vizio del fumo sono anche peggiori di quelli che noi conoscevamo“, spiega Thomas Frieden, direttore dei Centers for Disease Control and Prevention, “stiamo ancora cercando di individuare nuovi effetti“.
“Nonostante 31 relazioni precedenti sul fumo attestino le conseguenze nefaste, la battaglia non è finita“, dice il chirurgo Boris Lushniak, “abbiamo ancora il 18 % della popolazione adulta che mantiene il vizio. Una delle soluzioni-deterrenti potrebbe consistere nell’aumentare le campagne pubblicitarie educative, le tasse ed i divieti di fumare nei luoghi pubblici“.
La relazione dice che il numero di morti ogni anno a causa del fumo è di 37.000 persone, notando che il tabacco ha ucciso 20 milioni di americani dal 1964 (cioè da quando è stata formulata la prima relazione).
Quasi 2,5 milioni di questi morti erano persone esposte al fumo passivo. 100.000 persone erano bambini deceduti a causa della sindrome da morte improvvisa del lattante (SIDS) o da complicanze legate alla nascita prematura, al basso peso o altre condizioni legate al vizio del fumo dei genitori.
Edward McCabe, del March of Dimes spera che i risultati di questo rapporto inducano le donne a smettere di fumare, prima della gravidanza. Quasi il 21% delle donne in età fertile fumano e faticano a smettere anche se molte, hanno deciso di sospendere temporaneamente, solo dopo aver appreso di essere gravide.
L’American Diabetes Association ha da tempo raccomandato ai diabetici di evitare il fumo, dice Robert Ratner, “dal momento che esso influisce nel modo in cui il corpo risponde all’insulina“.
Ratner dice che la relazione tra il fumo ed il diabete non è ancora del tutto chiara sebbene alcuni studi abbiano dimostrato, che i fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete.
Un altro dato molto interessante che emerge dalla relazione, è che il numero degli adulti fumatori è diminuito di circa il 18% dall’ultimo studio del 1964.
David Sutton, portavoce di Altria, la società madre del gigante del tabacco Philip Morris, non contesta le prove scientifiche attestanti che le sigarette provocano il cancro ed altre malattie.
“Come abbiamo sempre detto, non c’è sigaretta sicura“, dice Sutton. Il colosso Philip Morris ha sempre sostenuto una determinata linea e cioè che è necessaria una stringente regolamentazione della FDA (Food and Drug Administration) sul tabacco e sulle sigarette elettroniche che potenzialmente sono meno pericolose rispetto alle sigarette tradizionali.
SOLUZIONI ALL’ORIZZONTE?
L’American Lung Association ed altri gruppi sperano che gli Stati Uniti contribuiscano, con politiche ad hoc, a ridurre il numero degli adulti fumatori, del meno del 10 % entro i prossimi 10 anni.
L’associazione ha individuato,pertanto, diverse soluzioni che potrebbero rivelarsi utili per il perseguimento di questo obiettivo:
• la Casa Bianca potrebbe adottare norme che regolino meglio tutti i prodotti contenenti tabacco, comprese le e-sigarette ed i sigari.
• Il Congresso dovrebbe aumentare le tasse sul tabacco e colmare i vuoti normativi, in modo da tassare in egual misura tutti i prodotti contenenti tabacco.
• La Food and Drug Administration dovrebbe rimuovere le sigarette al mentolo aromatizzato dal mercato, così da ridurre il numero di nuovi fumatori.
• Gli Stati membri dovrebbero finanziare completamente gli sforzi anti-fumo.
“Gli Stati ricevono circa 80 dollari a persona all’anno secondo il Master Settlement Agreement del 1998“, dice Frieden, “anche se il Center for Disease Control raccomanda che gli Stati spendano almeno $ 12 a persona ogni anno per il controllo del tabacco, essi utilizzano una media di 1,50 dollari a persona contro una media di $ 28 a persona spesa dai colossi del tabacco per promuovere i propri prodotti“.
Autore | Marirosa Barbieri
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