La vita moderna ci insegna che ci sono molte gradazioni e tonalità di colori con i quali dipingere le cose. Raramente è possibile usare solo il bianco o solo il nero.
Questa premessa di così tante sfumature si può applicare anche al modo in cui vengono etichettati i grassi. Essi, così temuti, ma anche desiderati in alcune situazioni.
Ecco una piccola guida con le informazioni che contano.
Oggi, quasi in ogni salone di terapie corporali, ti stilano una cartella nella quale sono registrati non solo l’età, il peso e le malattie conosciute, ma anche la percentuale di grasso corporeo, di acqua e massa muscolare.
Per fortuna molte donne, che svolgono del movimento regolarmente, presentano valori sani di grasso corporeo.
Nelle donne di età compresa tra i 19 ed i 29 anni, la percentuale di grasso corporeo dovrebbe essere compresa tra il 19% e il 22%. La percentuale sale con l’età. Una percentuale che vada dal 20% al 24% è una percentuale normale nelle donne di età compresa tra i 30 e 39 anni. Nelle donne oltre i 40 anni, invece, il grasso corporeo dovrebbe rappresentare tra il 23% e il 27% del peso corporeo. E sopra i 50 anni? Queste donne dovrebbero avere una percentuale di grasso corporeo tra il 27% e il 31%.
Troppo poco grasso può tradursi in alcune patologie endocrine e, addirittura, amenorrea. Troppo significa la “ricetta perfetta” verso l’invecchiamento precoce, malattie cardiache, ecc.
Il grasso e la bellezza
Sentiamo i nostri amici medici a volte dire “stai lontana dal grasso in eccesso per salvare la tua silhouette.” Dall’altra parte, tutti gli esperti ci consigliano di includere nella nostra dieta anche grassi polinsaturi per avere una bella pelle. Ma molti specialisti nell’antiaging dicono che esattamente la presenza di grandi quantità di grassi polinsaturi nel corpo, insieme alla mancanza di antiossidanti naturali come la Vitamina E, costituisce causa di invecchiamento precoce della pelle, assieme alla massiccia esposizione alle radiazioni UV.
Uno studio condotto presso l’Università di Irvine, che ha seguito l’evoluzione degli esseri umani secondo le abitudini alimentari, ha mostrato proprio che le persone che assumevano regolarmente grassi polinsaturi nella loro dieta presentavano segni clinici d’invecchiamento precoce, come l’accentuazione delle rughe di espressione, la perdita di elasticità della pelle, l’iperpigmentazione e lo scolorimento della pelle.
Gli acidi grassi sono essenziali nella dieta, ma la loro presenza dovrebbe essere di piccole quantità e, se possibile, in alimenti poco processati chimicamente, termicamente, ecc.
Autore | Sandra Ianculescu
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