Le insalate pronte sono un alimento ad alto rischio, perché la contaminazione incrociata accade di frequente. Eventuali batteri su un impianto possono essere facilmente trasferiti ad altri attraverso la macchina utilizzata per elaborare il cibo. Nuovi metodi per ridurre la contaminazione incrociata includono l’utilizzo della tecnologia a getto d’acqua per tagliare gli spinaci e la lattuga al posto dell’utilizzo di lame, in grado di raccogliere e trasferire i batteri. Un altro metodo è il lavaggio delle materie prime in acqua tiepida, che può rimuovere più batteri del lavaggio in acqua fredda. L’ozono gassoso è un’altra possibilità, così come la decontaminazione dell’acqua di lavaggio con i raggi UV-C.
Il Dr. Herbert Schmidt è il capo dell’Università di Hohenheim, Dipartimento di Microbiologia degli alimenti. Il suo lavoro si concentra su alimenti e contaminazione da E. coli, in particolar modo il ceppo virulento enteroemorragico del batterio chiamato EHEC. Questi batteri sono noti anche come produttore della tossina Shiga E. coli, o STEC, e causano una malattia grave che può portare alla sindrome uremica emolitica (HUS).
Dopo l’epidemia del 2011 di E. coli O104: H4 in Germania, che affetto più di 3.800 persone e ha purtroppo fatto 54 vittime, è stata condotta maggiore ricerca in modo da rendere gli alimenti pronti al consumo più sicuri: questo focolaio era infatti stato collegato all’assunzione di germogli crudi.
Il progetto è parte di una collaborazione tra l’Associazione ricerca dell’industria alimentare tedesca, la Federazione tedesca delle Associazioni di Ricerca Industriale e il Ministero federale tedesco dell’Economia e della Tecnologia. Gli scienziati stanno sviluppando nuove tecnologie per ridurre la trasmissione di batteri durante la lavorazione dei prodotti.
25 giugno 2013
Autore | Daniela Bortolotti
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