Le nostre cellule a riposo sono solitamente facilmente permeate dal potassio, che per questo è lo ione più importante per determinare il potenziale di riposo di una cellula.
Ma, qualora le concentrazioni extracellulari (leggasi anche plasmatiche) del potassio dovessero variare bruscamente a seguito di una scorretta alimentazione o di alcune patologie, i non più fisiologici livelli di potassio possono facilmente modificare i potenziali di riposo delle cellule cardiache, neuronali e muscolari e dare anche gravi disturbi.
Una aumento della concentrazione di potassio plasmatico modifica il potenziale a riposo di una cellula rendendolo più positivo e causando una depolarizzazione.
Al contrario, una diminuzione plasmatica del potassio sposta il potenziale di riposo di una cellula verso valori più negativi, causando una iperpolarizzazione.
Se applichiamo questa teoria alle cellule cardiache, ad esempio, una evento depolarizzante (o anche iperpolarizzante) in un soggetto x potrebbe scatenare delle aritmie del battito cardiaco, anche letali.
Se invece dovessimo prendere ad esempio le cellule nervose o muscolari, una iperpolarizzazione (e quindi una concentrazione bassa di potassio nel sangue) potrebbe causare debolezza muscolare e paralisi flacida: paralisi periodica iperkaliemia.
Ma descriviamo meglio gli stati di ipokaliemia e iperkaliemia.
In caso di Ipo-kaliemia la concentrazione plasmatica del potassio nel sangue è inferiore a 3,5 milliMolare.
Si tratta di una condizione che si può verificare in soggetti che assumono diuretici per combattere l’ipertensione; o in soggetti disidratati, ad esempio dopo un vomito prolungato o diarrea.
La cura consiste nella somministrazione di sali di potassio per via orale (o nei casi gravissimi per via endovenosa) e cercando di utilizzare diuretici “risparmiatori di potassio”.
L’Iper-kaliemia è caratterizzata da una concentrazione plasmatica del potassio superiore ai 5 milliMolare.
Si presenta soventemente in pazienti affetti da insufficienza renale acuta nei quali l’escrezione del potassio è inferiore a quello assunto attraverso l’alimentazione.
La cura consiste nel valutare la gravità della situazione per cominciare restringendo l’apporto dietetico di potassio e usando diuretici che potrebbero abbassare la concentrazione di potassio nel sangue, finendo alla somministrazione endovenosa di calcio plasmatico che aiuterebbe a iperpolarizzare le cellule e compensare i livelli di depolarizzazione imposti dalla super concentrazione di potassio. Inoltre attraverso l’uso di insulina e beta-agonisti si stimola la captazione di potassio intracellulare.
Approfondimento | Equazione di Nernst, Equazione di Goldman, Potenziale di Membrana
Autore | Viola Dante
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