Maria Bruno, Bari – La vita sedentaria, lo scarso movimento fisico, la rinuncia allo sport non sono semplicemente scelte che ci rendono meno belli nell’aspetto, ma penalizzano la nostra salute e, probabilmente, solo in pochi sanno quanti danni ne derivano.
Secondo le statistiche e i diversi studi scientifici, l’inattività provoca ogni anno lo stesso numero di decessi causati dal fumo di sigarette. I dati delle ricerche in merito sono stati, di recente, pubblicati sulla rivista medica “Lancet”. Ad occuparsi del caso è stato un gruppo di studiosi dell’Harvard Medical School che ha constatato, nel tempo, che ogni anno ci sarebbero 5,3 milioni di decessi in meno se la popolazione scegliesse uno stile di vita attivo. Se consideriamo che il fumo di sigarette provoca 5 milioni di morti all’anno non resta che fermarsi a riflettere seriamente per poi abbandonare il divano di casa e iniziare almeno a camminare.
Poiché il numero dei decessi è legato soprattutto a patologie come il cancro all’intestino, diabete di tipo 2 e problematiche cardiovascolari, diventa evidente che una sana alimentazione (ricca di verdure, frutta, pesce e cereali integrali) e l’attività motoria quotidiana sono gli elementi che ci permettono di sperare in un futuro roseo.
Quanta attività fisica è necessaria per evitare di rientrare nei 5,3 milioni di decessi per inattività? Anche due ore di camminata a settimana ci possono salvare la vita. Non è necessario recarsi in palestra, basta farsi furbi e meno pigri. Scegliamo le scale come salutare alternativa all’ascensore; abbandoniamo l’auto, quando possibile, e spostiamoci in bicicletta o a piedi; evitiamo di dormire subito dopo i pasti e concediamoci almeno 30 minuti di passeggiata. Sono piccole scelte che possono allungare la vita e magari farci riscoprire piccoli piaceri dimenticati.
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