Le persone con moderata apnea ostruttiva del sonno hanno un rischio maggiore di morte improvvisa a causa di arresto cardiaco, come riportato nel Journal of American College of Cardiology da alcuni ricercatori. La morte improvvisa a causa di arresto cardiaco avviene quando il cuore si ferma improvvisamente e smette di funzionare completamente, con conseguente decesso dell’individuo. È la principale causa di morte naturale negli Stati Uniti, che è all’origine di circa 325.000 morti per adulti nel paese ogni anno. La metà di tutti i decessi per motivi cardiaci sono causati da arresto cardiaco. Quando il cuore di una persona smette improvvisamente di battere (arresto cardiaco improvviso), devono essere trattati immediatamente con la RCP (rianimazione cardio-polmonare) o un defibrillatore automatico esterno.
Una persona soffre di apnea del sonno quando smette di respirare per almeno dieci secondi durante il sonno cinque o più volte ogni ora. Il paziente tipicamente russa, soffoca o sussulta durante il sonno, e si sveglia assonnato. Più di 12 milioni di persone convivono con l’apnea ostruttiva del sonno, secondo il National Heart, Lung and Blood Institute. Gli episodi di pause respiratorie sono chiamati apnee, che letteralmente significa “senza fiato“. L’apnea è un periodo durante il quale la respirazione si arresta o si riduce notevolmente. Gli esperti sostengono che l’apnea del sonno colpisce gli uomini più delle donne. Tuttavia, uno studio svedese ha trovato che il 50% delle donne soffre di apnea del sonno. Il Dottor Apoor Gami, autore principale dello studio e cardiologo ha detto: “La prevalenza di apnea ostruttiva del sonno nelle popolazioni occidentali è alta e probabilmente continuerà a crescere data l’obesità in aumento e a causa del rapporto diretto tra obesità e apnea del sonno” .
Precedenti studi avevano già indicato che l’apnea del sonno può portare a problemi cardiaci e cardiovascolari, tra cui l’ipertensione (cioè la pressione alta), gli attacchi di cuore e la fibrillazione atriale, ma in questo studio i ricercatori hanno cercato di determinare se l’apnea del sonno può influenzare il rischio di morte improvvisa a causa di arresto cardiaco. Nel loro studio precedente, avevano trovato che i pazienti che soffrono di apnea del sonno hanno un rischio maggiore di morire per un problema cardiaco tra le ore 22:00 e 06:00 ma nella statistica della popolazione generale, questi periodi sono i meno probabili statisticamente per l’arresto cardiaco. Il Dr. Gami e la squadra hanno allora analizzato i dati su 10.701 pazienti che sono stati seguiti per una media di poco più di 5 anni per casi di arresto cardiaco fatale o che sono stati rianimati. Durante il periodo di questi abbondanti cinque anni, 142 pazienti sono deceduti all’improvviso a causa di un arresto cardiaco e il team ha scoperto che quelli che avevano manifestato 20 apnee per ora, dell’età di 60 anni e con il più basso livello di saturazione di ossigeno (78%) avevano il più alto rischio di morte improvvisa a causa di arresto cardiaco.
Che cosa è la bassa saturazione di ossigeno? È una condizione che si verifica quando l’aria non è sempre nei polmoni e quando il paziente che soffre di apnea del sonno è addormentato i livelli di ossigeno nel sangue crollano. I ricercatori hanno quindi scoperto che quando la saturazione dell’ ossigeno scende sotto il 78%, il rischio di arresto cardiaco aumenta del 80%. Il rischio di morte improvvisa a causa di arresto cardiaco non riesce statisticamente a “passare” dal giorno alle ore notturne, ma gli autori dello studio hanno sottolineato che per i pazienti che soffrono di apnea del sonno, il rischio di arresto cardiaco “non si limita a passare dalle ore diurne alle ore notturne, ma che il loro rischio globale di morte improvvisa è più alto rispetto alle persone che non soffrono di apnea del sonno“. A tal proposito, il Dottor Virend K. Somers, autore senior dello studio e professore di medicina presso la Mayo Clinic College of Medicine a Rochester, Minnesota, ha aggiunto: “Curare l’apnea del sonno in una sola persona può migliorare la qualità della vita di entrambi i compagni di letto e può avere il vantaggio di aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari. Se il coniuge nota problemi di respirazione durante il sonno, deve subito comunicarlo all’interessato, perché questo è un indizio importante“.
I ricercatori dell’Università del Wisconsin hanno addirittura sottolineato, in un articolo pubblicato sulla rivista Sleep, che le persone che soffrono di apnea del sonno hanno il triplo del rischio di morte per qualsiasi causa, rispetto alla popolazione generale.
13 giugno 2013
Autore | Daniela Bortolotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA