Cos’è l’ipotermia?
L’ipotermia è un drastico calo della temperatura corporea, generalmente dovuto all’esposizione prolungata a basse temperature.
Il rischio di ipotermia aumenta in inverno, ma vi sono rischi anche durante una passeggiata primaverile o una gita in barca estiva.
La temperatura corporea normale si aggira intorno ai 37°.
In caso di ipotermia, la temperatura cala al di sotto dei 35°, e in caso di ipotermia grave, può arrivare anche a 27° o meno.
Che cosa può causare l’ipotermia?
Ecco le principali cause di ipotermia:
– Esposizione al freddo. Quando si disperde più calore di quanto se ne produca, e per un tempo prolungato, si può verificare ipotermia. Di solito può capitare in caso di esposizione al freddo senza vestiti abbastanza caldi o asciutti. Gli alpinisti del Monte Everest si proteggono dal rischio di ipotermia indossando speciali indumenti tecnologici che li isolano dal vento e dalle temperature glaciali.
Ad ogni modo, anche condizioni atmosferiche meno estreme possono causare ipotermia, a seconda della massa e del grasso corporeo, dell’età e dalle condizioni di salute di una persona. Un adulto anziano, in una casa a 15°C con interruzione di corrente, può sviluppare una lieve ipotermia durante la notte.
Anche neonati e bambini che dormono in stanze fredde sono a rischio.
– Altre cause. Alcune malattie come il diabete o la tiroidite, alcuni farmaci e droghe possono mettere a rischio di ipotermia.
Mentre si è esposti a temperature fredde, il calore corporeo viene disperso per il 90% attraverso la pelle, e il resto con il respiro. La perdita di calore dalla pelle si verifica per radiazione, e aumenta in caso di vento o umidità.
In caso di esposizione al freddo e immersione in acqua, la dispersione di calore può essere 25 volte più rapida.
La ghiandola preposta al controllo della temperatura corporea è l’ipotalamo. Durante l’esposizione al freddo, la risposta del corpo sono i brividi, che riscaldano il corpo attraverso l’attività muscolare. Per trattenere il calore si verifica anche una vasocostrizione, ovvero i vasi sanguigni si restringono temporaneamente.
In condizioni normali, il cuore e il fegato sono gli organi che producono più calore. Ma quando la temperatura interna diminuisce, questi organi riducono la loro attività per conservare il calore e proteggere il cervello. In caso di ipotermia infatti si ha una ridotta attività cerebrale, battito cardiaco e respirazione rallentati.
Può sopraggiungere confusione e stanchezza, che potrebbero impedire ad una persona di pensare lucidamente per mettersi in salvo.
Quali sono i fattori di rischio per l’ipotermia?
Gli individui a rischio di ipotermia sono:
– Gli anziani, i neonati e i bambini senza un adeguato riscaldamento, vestiti, o cibo
– Chi soffre di disturbi mentali
– Chi vive in ambienti all’aperto per lunghi periodi
– Persone esposte al freddo sotto effetto di alcool e droghe
Quali sono i sintomi di ipotermia?
I sintomi di ipotermia negli adulti sono:
– Brividi, che sono un buon segno in quanto indicano che l’attività di regolazione della temperatura è attiva. Essi diminuiscono man mano che l’ipotermia aumenta.
– Respirazione lenta
– Confusione mentale
– Stanchezza
– Perdita di memoria
– Perdita di coordinazione
– Polso debole
In caso di grave ipotermia l’individuo può essere incosciente, senza segni evidenti di battito cardiaco o respirazione.
I sintomi di ipotermia nei bambini sono:
– Pelle fredda e rossa
– Sonnolenza e stato di inattività
Come viene diagnosticata l’ipotermia?
Per diagnosticare l’ipotermia è importante riconoscere i sintomi innanzitutto. Un termometro può rilevare la temperatura corporea e confermare la diagnosi.
In base alla temperatura, l’ipotermia si divide in:
– Ipotermia lieve: 31 – 35°C
– Ipotermia moderata: 27 – 31°C
– Ipotermia grave: inferiore a 27°C
Come va trattata l’ipotermia?
L’ipotermia è una condizione pericolosa e potenzialmente mortale, pertanto va trattata come emergenza medica.
Qualora l’intervento medico non sia subito possibile, è importante attuare queste misure di primo soccorso:
– Rimuovere tutti i vestiti bagnati
– Proteggere la persona da vento e correnti d’aria, utilizzando coperte e vestiti asciutti
– Portare il soggetto in un ambiente protetto e riscaldato
– Riscaldare la persona utilizzando abiti, coperte elettriche o impacchi caldi su ascelle, inguine, collo, anche se queste procedure possono causare ustioni sulla pelle. In mancanza d’altro, utilizzare il proprio calore corporeo.
– Misurare la temperatura corporea se possibile.
– Somministrare bevande calde, evitando alcool e caffeina che aumentano la dispersione di calore. Non somministrare liquidi a persone prive di sensi.
– In caso di soggetto in stato di incoscienza, chiamare immediatamente i soccorsi. In caso di battito cardiaco assente, va somministrata immediatamente la rianimazione cardiopolmonare. Monitorare il polso per un minuto prima di iniziare la rianimazione. Non iniziare la procedura in caso di battito presente.
In caso di battito assente, la rianimazione va eseguita continuamente, fino all’arrivo dei medici.
In caso di ipotermia grave, il trattamento ospedaliero prevede la somministrazione di fluidi riscaldati, ossigeno riscaldato, lavaggio peritoneale.
Tra le complicazioni, vi può essere polmonite, aritmia, fibrillazione ventricolare, arresto cardiaco e morte.
Chiamare immediatamente il pronto soccorso in caso di sospetta ipotermia grave.
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