Spazzolino e filo interdentale possono salvare la vita? Per cercare di prevenire eventuali malattie al cuore, è facile arrivare a spendere addirittura migliaia di euro ogni anno, pagando per intero medicinali soggetti a prescrizione che non vengono “passati” dalla mutua, riempiendo scaffali di libri di cucina sana o il salotto di attrezzature per il fitness, senza contare l’inevitabile abbonamento a una palestra…
Ma ecco una buona notizia: è stata effettuata recentemente una serie di studi dai quali si evince che , senza spendere nulla in più, si può già avere a disposizione un’arma economica e potente contro attacchi di cuore, ictus, e altri sintomi di malattia cardiaca. Costa meno di 3 euro e già si trova dentro a un bicchiere sul vostro lavandino, in bagno. Non è altro che “l’umile” spazzolino da denti.
“Ci sono moltissimi studi che suggeriscono che una scarsa igiene orale, in particolare quella che riguarda le gengive, potrebbe essere legata a gravi condizioni come certe malattie di cuore”, dice la specialista in parodontologia Dr.ssa Sally Cram, portavoce per l’American Dental Association. Così prevenire problemi parodontali, cioè alle gengive e alle ossa che sostengono i denti, con spazzolino e filo interdentale, può aiutare anche a prevenire le malattie cardiache? Non vi è una assoluta certezza, sostengono gli esperti, ma molti buoni indizi. Secondo l’American Academy of Periodontology, le persone con malattia parodontale hanno quasi il doppio delle probabilità di avere malattie coronariche rispetto alle altre. Inoltre, uno studio ha riscontrato che la presenza di problemi comuni in bocca, tra cui gengivite, carie, e denti mancanti, siano spesso indicatori di altre problematiche, come per esempio alti livelli di colesterolo.
Quando si tratta di collegamento tra la malattia parodontale e malattie cardiache, l’epidemiologo Dr. Moise Desvarieux, ha argomenti per trattare con gli scettici. “Non è una connessione che le persone considerano normalmente.” Il Dr. Desvarieux è l’autore principale di un recente studio, che ha riguarda un campione di 657 persone senza malattie cardiache. Lui e i suoi collaboratori hanno scoperto che le persone con i più elevati livelli di alcuni batteri nel sangue, che finiscono per causare malattie della bocca, sono più sensibili al rischio di avere l’arteriosclerosi nell’arteria carotide nel collo: l’ intasamento delle arterie carotidi può portare all’ ictus.
L’ Arteriosclerosi, chiamata anche “indurimento delle arterie”, si sviluppa quando i depositi di grassi e di altre sostanze che circolano nel sangue cominciano ad aderire alle pareti delle arterie. Questi depositi, chiamati placche, possono accumularsi e restringere le arterie, causando un intasamento del flusso sanguigno. Se poi queste placche arrivassero a bloccare completamente la circolazione di quel vaso, ciò potrebbe causare un attacco di cuore o un ictus, a seconda della posizione del blocco.
Nota bene: non tutte le “placche” sono uguali. Le placche nelle arterie non hanno nulla a che vedere con la placca dentale, che è un residuo appiccicoso di batteri, acido, e particelle di cibo che possono irritare le gengive e arrivare a consumare lo smalto dei denti.
Quindi, un indurimento delle arterie potrebbe avere a che fare con la gengivite, per colpa di uno scarso utilizzo di dentifricio o collutorio?
Nessuno ne è ancora sicuro. Gli esperti però sanno che i batteri dalla bocca possono entrare nel flusso sanguigno attraverso le gengive. Questi stessi batteri sono poi stati ritrovati concentrati a blocchi nelle placche arteriose. Quindi, un fatto è che questi batteri si possono attaccare alle placche di grasso nel sangue, contribuendo direttamente alla formazione dei temuti blocchi.
Altri indizi si trovano nei meccanismi di difesa del corpo contro i batteri. Una delle risposte naturali del corpo umano alle infezioni è l’infiammazione (gonfiore). È quindi possibile che, se questi batteri orali viaggiano attraverso il corpo, possano scatenare una reazione simile proprio nelle arterie, provocando un gonfiore delle cellule del sangue. Questo gonfiore potrebbe quindi restringere il passaggio utile dell’arteria e aumentare il rischio di coaguli.
Il fatto che l’infiammazione potrebbe essere una radice del problema si aggiunge ai vari dati che i ricercatori stanno raccogliendo, i quali suggeriscono che sempre più malattie, tra cui la malattia parodontale, alcune malattie cardiache e l’artrite, sono in parte causate dalla risposta infiammatoria del corpo.
Ma, allora, una malattia parodontale può causare attacchi di cuore? Potrebbe una banale gengivite, o altri disturbi dentali come per esempio la pericoronite (quando il tessuto gengivale intorno ai molari diventa gonfio e infettato) essere una causa diattacchi di cuore e ictus? È troppo presto per dirlo. “Non c’è dubbio che sembri esserci una connessione”, dice il Dr. Gordon Douglass, ex presidente della American Academy of Periodontology. “Ma” precisa anche lui, “l’esatta relazione tra malattie cardiovascolari e la malattia parodontale non è chiara.”
“È come l’eterno enigma dell’uovo e della gallina”, sostiene il Dr. Desvarieux. “Grazie al nostro studio sappiamo statisticamente che le persone che hanno più alti livelli di batteri sono più esposte al rischio di arteriosclerosi, o aterosclerosi. Ma non possiamo ancora dire se uno ha causato l’altro.” “L’unico modo per saperlo con certezza”, conclude, “è quello di proseguire nella ricerca e nello studio per vedere come queste persone se la caveranno a lungo termine”.
Ma anche se la malattia parodontale non fosse effettivamente causa diretta di malattie cardiache, il collegamento potrebbe comunque essere importante. Ad esempio, la malattia parodontale può essere un segno precoce di problemi cardiovascolari. La malattia di cuore può essere difficile da diagnosticare subito, perché molte delle condizioni che la precedono non hanno sintomi. Non si può certo notare oppure “sentire” un indurimentoarterioso o un aumento di colesterolo. Invece, un sanguinamento o un dolore gengivale si notano molto bene. “Se ulteriori studi confermassero il collegamento tra la malattia parodontale e malattie cardiache, il passo successivo sarebbe quello di cercare una cura”, dice il Dr. Desvarieux.
Si potrebbero quindi, per esempio, prendere antibiotici non solo per aiutare a guarire le infezioni orali, ma, di conseguenza, anche per ridurre il rischio di malattie cardiache? Nessuno è sicuro, ma è possibile.
E’ ancora troppo presto per passi ufficiali di prevenzione, dato che i ricercatori ancora non sanno esattamente come sono collegate le malattie cardiache e la malattia parodontale. “Ovviamente, la gente preoccupata per la malattia di cuore deve prestare attenzione ai fattori di rischio,” continua il Dr. Desvarieux. “Non vorrei che la gente potesse arrivare a pensare che, lavandosi i denti più spesso, potrebbero tornare a fumare o ignorare il diabete.”
Se si è a rischio di malattie cardiache, le cose da fare sono ovviamente:
1. dimagrire se si è in sovrappeso
2. mangiare cibi sani
3. fare esercizio quasi tutti i giorni della settimana
4. controllare regolarmente le patologie che aumentano il rischio, come il diabete, il colesterolo alto, o la pressione alta
Dunque è ovvio che tutti dovrebbero fare uno sforzo particolare per prevenire problemi di salute orale, soprattutto per le persone che sono a più alto rischio di sviluppare malattie cardiache. E il Dr. Douglass aggiunge che, se si soffre già di malattie parodontali, certamente non si dovrebbe ignorare la possibilità che da qui potrebbero insorgere complicazioni. In molti casi basta solo imparare meglio la spazzolatura e abituarsi all’uso del filo interdentale. I casi più avanzati della malattia parodontale si può richiedere una visita dal dentista per una accurata pulizia delle radici dei denti, chiamato ridimensionamento e la pianificazione della radice, o interventi chirurgici. “Credo che le prove indichino che si dovrebbe guarire da qualsiasi malattia parodontale,” continua il Dr. Douglass, ”è abbastanza facile da fare, quindi perché non sbarazzarsi di un potenziale fattore di rischio per le malattie cardiache?”
Egli sottolinea inoltre che le persone che hanno problemi di cuore, o quelle che abbiano subito recenti interventi di cardiochirurgia, potrebbero necessariamente assumere antibiotici prima di intraprendere eventuali cure dentali. Il farmaco abbasserà il rischio che i batteri dalla bocca finiscano per infettare i tessuti del cuore, causando una condizione pericolosa chiamata endocardite.
Per la maggior parte delle persone, tuttavia, il Dr. Douglass conferma che l’uso di buon senso può scongiurare problemi. “Se si mantiene la bocca pulita, è molto difficile sopravvivere per i batteri che causano la malattia parodontale” continua. Senza contare che si potrà anche raccogliere altri benefici, come un minor numero di otturazioni, gengive sane e un sorriso più luminoso. Abbiamo sempre saputo che un po’ di prevenzione favorisce un lungo cammino, ma siamo abituati a pensare in termini di “evitare carie” e cose del genere.
Ora, sembra proprio che, utilizzando lo spazzolino da denti e il filo interdentale, si potrebbero anche prevenire ben più gravi problemi di salute”.
Riferimento: …periodontal-disease-heart-health
Autore | Daniela Bortolotti
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