La Food and Drug Administration, venerdì scorso, ha detto sì ad un farmaco, targato Bayer, per il trattamento dei pazienti con il tumore della tiroide.
In verità, si tratta di una pillola (la Nexavar di Bayer) che è già stata approvata per trattare il cancro avanzato del rene ed il carcinoma epatocellulare (cancro al fegato). L’ingresso sul mercato ridale al 19 luglio 2006 quando la Commissione europea ha autorizzato la Bayer Schering Pharma AG a diffondere il Nexavar.
Quest’ultimo, inoltre, è annoverato tra i cosiddetti medicinali orfani (quelli, cioè, utilizzati nel trattamento delle malattie rare).
L’impiego del farmaco, quindi, permetterà di combattere una malattia che affligge numerosissime persone ogni anno.
Basti pensare che, secondo le stime del National Cancer Institute, circa 60.220 americani hanno ricevuto la diagnosi di cancro alla tiroide nel 2013 (di cui almeno 1.850 moriranno di questo male).
QUALCHE INFORMAZIONE IN PIU’ SUL FARMACO
Come agisce?
Il Nexavar agisce bloccando alcuni enzimi, conosciuti come protein-chinasi che permettono alle cellule tumorali di dividersi e moltiplicarsi. Il medicinale, in particolare, diminuisce l’apporto di sangue che permette la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali.
A chi è destinato il trattamento farmacologico?
A tutti i pazienti che soffrono di cancro tiroideo e non rispondono più al trattamento allo iodio radioattivo.
La posologia del medicinale, che va sempre utilizzato dietro prescrizione medica, prevede il consumo giornaliero di due compresse, da assumere a distanza dai pasti principali.
Tra gli effetti collaterali derivanti dall’assunzione del farmaco, i più noti sono la diarrea, il vomito, i capogiri, eruzioni cutanee ed alopecia oltre ad affaticamento ed astenia.
In questi casi, quindi, è bene rivolgersi al medico di fiducia che saprà dispensarci le giuste indicazioni.
Autore | Marirosa Barbieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA