Marirosa Barbieri – Dormire dolce dormire: un desiderio che spunta in tutti, prima o poi, nella vita.
Persino il lavoratore più ligio e stacanovista del mondo preferirebbe il comodo e soffice divano di casa alla fredda ed austera poltrona di pelle dietro la scrivania.
Oziare piace a tutti. E questo non significa che siamo tutti sfaticati o nullafacenti. Se l’ozio è sano e contenuto, può diventare una parte fondamentale della nostra vita. La famosa pausa pranzo, ad esempio, è molto utile per ricaricare le pile e rimetterci in sella più vispi e produttivi che mai.
Negli States, le aziende prevedono addirittura una sala relax dove è possibile schiacciare un bel riposino pomeridiano.
Bisogna distinguere i vari tipi di pigrizia: quella da stanchezza, quella caratteriale e la pigrizia patologica.
Quest’ultima è molto delicata e sottende disagi e problemi più profondi (come la depressione). In questi casi, bisogna rivolgersi ad uno psicoterapeuta che indicherà la terapia migliore.
Se soffriamo di pigrizia caratteriale dobbiamo mettere in atto una serie di accorgimenti che possono aiutarci.
Se il nostro problema è attivarci, allora è necessario preparare una bella lista di things to do (cose da fare) durante l’intera giornata.
Possiamo, ad esempio, stabilire un vero e proprio cronoprogramma degli impegni quotidiani. Si tratta di piccoli step scanditi da orari precisi. Evitiamo, ad esempio, di porci obiettivi di grande respiro che puntualmente disattenderemo.
E’ meglio non promettere di realizzare grandi cose (presi dall’entusiasmo del momento) per non risultare inaffidabili agli occhi altrui.
Creiamoci un incentivo. Questo metodo quasi sempre funziona. Se sei un studente ed hai un esame da preparare, stabilisci tre ore di studio matto e disperato, al termine delle quali ti premierai con un’ oretta di shopping.
Se invece sei un lavoratore, pensa a quello che ti attende al termine della giornata: una famiglia e magari una cena gustosa. Questo pensiero allieterà le tue ore in ufficio e ti renderà più scattante e produttivo.
Impara a fare pulizia nella tua vita: spesso l’indolenza è legata all’indecisione e l’indecisione all’insicurezza.
Succede, infatti, che ci circondiamo di tante persone (molte delle quali non ci trasmettono nulla) per il timore di restare soli.
Questo incide pesantemente sulla nostra capacità di gestire la vita, gli impegni e di prendere decisioni.
E’ importante, quindi, fare la cernita delle persone giuste da avere al nostro fianco (i cosiddetti “pochi ma buoni”). Un importante consiglio è di non rendere partecipi gli altri delle decisioni che stiamo per prendere. Sentire diverse campane può renderci insicuri e l’insicurezza rischia di renderci inconcludenti.
Decidere con la propria testa non ci preserva da errori e fallimenti ma di sicuro ci rende forti e maturi.
Autore | Marirosa Barbieri
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