Si chiama Mers-CoV (Middle East respiratory syndrome coronavirus) ed è una sindrome respiratoria acuta proveniente dal Medio Oriente.
Il virus noto per la sua aggressività e somiglianza alla Sars,ha seminato due vittime in Italia, secondo i dati riportati dal Ministero della Salute.
Con i due casi italiani, il bilancio delle persone contaminate dal virus in Europa sale ad undici.
IL VIRUS
Prima di addentrarci nei casi dei due italiani colpiti dalla malattia, cerchiamo di capire che cos’è il virus e come esso si è diffuso.
Il Mers-Cov è un nuovo coronavirus segnalato per la prima volta il 24 settembre 2012 dal virologo egiziano, Ali Mohamed Zaki a Jeddah, in Arabia Saudita. I risultati della scoperta, poi, sono stati pubblicati sulla rivista di carattere scientifico ProMed.
L’esperto ha isolato ed identificato un coronavirus precedentemente sconosciuto nei polmoni di un signore di 60 anni che presentava una polmonite acuta accompagnata ad una severa insufficienza renale.
Il Mers-CoV è il sesto tipo di coronavirus, dai caratteri simili alla SARS pur discostandosene sotto numerosi aspetti.
DIFFUSIONE
Il Ministero della Salute in Italia ha notificato all’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) la presenza, in Italia, di due casi di persone contagiate dal virus.
Si tratta di un uomo di 45 anni di ritorno da un viaggio in Giordania e di una donna di 42 anni. Entrambi, al momento, versano in condizioni stabili.
L’uomo era tornato in Italia il 25 maggio 2013, ed ha subito mostrato sintomi sospetti (tosse, stenia, spossatezza ed affaticamento). La sua condizione è drammaticamente peggiorata nel giro di poco tempo tanto che l’uomo è stato prontamente ricoverato in ospedale il 28 maggio. Un test di laboratorio ha confermato subito la diagnosi.
A livello globale, dal settembre 2012, si è registrato un totale di 53 casi di persone infettate dal virus Mers-CoV. Di questi, 30 sono persone sono decedute: 11 di questi casi sono stati segnalati nei paesi dell’Unione Europea.
Sulla base della situazione attuale e delle informazioni disponibili, l’Organizzazione Mondiale della Sanità incoraggia tutti gli Stati membri a continuare la sorveglianza e a mettere in atto misure preventive per evitare la diffusione di questo virus.
L’Organizzazione, in particolare, non consiglia al momento misure di prevenzione speciale ma raccomanda ai suoi cittadini cautela ed attenzione soprattutto duranti i viaggi condotti all’estero verso i Paesi-focolaio del virus, oltre all’applicazione di eventuali restrizioni commerciali con i Paesi a rischio.
03 giugno 2013, ore 19:10
Autore | Marirosa Barbieri
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