Alcuni farmaci approvati dalla FDA per combattere il cancro e l’artrite reumatoide potrebbero anche avere effetti benefici contro la caduta dei capelli.
Secondo una ricerca della Columbia University – la stessa che ha sviluppato un dispositivo per smartphone da 34$ che diagnostica HIV e sifilide in 15 minuti – alcuni speciali farmaci, chiamati inibitori JAK, potrebbero curare la perdita di capelli dovuta all’alopecia areata.
La ricerca guidata da Brett King, professore di dermatologia presso la Yale School of Medicine, ha scoperto che il farmaco contro l’artrite reumatoide era in grado di ripristinare il pigmento sulla pelle di una donna affetta da vitiligine – la stessa malattia che affliggeva Michael Jackson.
Tornando al tema dei capelli, gli inibitori JAK possono aiutare a combattere la calvizie grazie al loro modo di sopprimere le risposte erronee del sistema immunitario.
L’alopecia areata è causata da un difetto del sistema immunitario che attacca i follicoli dei capelli. I farmaci possono sopprimere tale condizione, ripristinando i capelli in poche settimane.
Angela Christiano, uno dei ricercatori responsabili della scoperta, ha dichiarato alla NBC News che applicando il farmaco sulla pelle di topi calvi per cinque giorni di fila, i peli ricrescevano in 10 giorni e dopo poche settimane, erano “folti” e “belli”.
“I peli erano cresciuti molto belli in poche settimane e molto fitti.”
Christiano ha specificato che pochissimi prodotti riescono a ripristinare il ciclo di vita dei bulbi piliferi così rapidamente. Alcuni composti fanno ricrescere qualche capello qua e là, dopo varie settimane, ma pochi riescono ad avere tali effetti rapidi e potenti.
Ma anche se tutto ciò potrebbe deliziare le orecchie di chi soffre di calvizie, è importante sottolineare che i soppressori del sistema immunitario rendono più vulnerabili alle infezioni, e quindi è pericoloso utilizzarli per risolvere problemi estetici come l’alopecia.
Christiano aggiunge che l’applicazione sotto forma di crema rende tali farmaci molto più sicuri. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science Advances.
L’università ha rilasciato un comunicato nel quale dichiara di aver presentato domanda di brevetto sulle recenti scoperte effettuate dal team di scienziati.
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