Papilloma virus umano o, se preferite, HPV.
Si tratta di una delle infezioni a trasmissioni sessuali più comuni e principale causa del tumore al collo dell’utero.
Secondo una ricerca pubblicata sul The New York Times, sempre meno ragazze si sono sottoposte al vaccino contro il papilloma virus tra il 2011 ed il 2012.
Alla base del calo della richiesta di vaccino nei confronti di questa infezione, ci sono diversi fattori.
“Solitamente la percentuale di persone che si sottopongono in genere a nuovi vaccini aumenta del 10% in un anno“, secondo Thomas Frieden, direttore dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, “ma questo non si è verificato per il trattamento contro l’HPV nonostante gli esperti lo abbiano raccomandato, dal 2007, per le ragazze dai 14 anni in su“.
Ogni anno, l’HPV provoca circa 19.000 tipi di cancro al collo dell’utero nelle donne e quasi 8.000 casi di tumore negli uomini (per cancro alla gola). Eppure, ha riferito il giornale, “solo il 33 % delle ragazze adolescenti decidono di sottoporsi al trattamento completo del vaccino e di schermarsi, quindi, dalla malattia“.
I medici hanno suggerito il vaccino nelle adolescenti che non abbiano ancora avuto rapporti sessuali, come strumento di prevenzione per la malattia.
LE CAUSE DEL MANCATO VACCINO
Tra le cause del mancato vaccino contro l’Hpv, c’ è il fatto che le ragazze adolescenti frequentano gli studi medici meno frequentemente rispetto ai bambini (avvezzi a continue vaccinazioni); c’è poi un altro aspetto da considerare: i genitori provano un certo imbarazzo nell’accompagnare le proprie figlie a vaccinarsi contro una malattia sessualmente trasmissibile.
“Il vaccino contro l’HPV è una questione alquanto controversa“, dice Tai Warren, della Washington Pediatric Associates di Washington, “numerosi genitori non vogliono questo tipo di trattamento per i propri figli perchè lo percepiscono come un’autorizzazione implicita a fare sesso (dal momento che il vaccino scherma le ragazze dal rischio di contrarre questa malattia sessualmente trasmissibile)“.
Un altro problema significativo è dato dal fatto che non tutte le cliniche praticano questo tipo di vaccino e spesso sono le famiglie a doverlo richiedere esplicitamente.
Chris Griffiths del Dipartimento della Sanità della Columbia ha detto che “l’indifferenza da parte delle istituzioni nei confronti di questo tema è molto forte“.
C’è infine la questione dei costi di copertura del vaccino.Sebbene la Affordable Care Act, preveda piani di assicurazione sanitaria a copertura delle spese del vaccino HPV, molti genitori sono restii a questo tipo di trattamento.
C’è da ricordare che numerose polizze assicurative non riescono a finanziare il vaccino contro l’ HPV che può costare fino a 140 dollari per dose. Questo aspetto disincentiva le famiglie e fa sì che esse rinuncino a questo genere di trattamento per le loro figlie.
Qualunque sia la ragione che ha determinato un calo della richiesta di vaccini contro l’Hpv, hanno detto i medici, “è importante continuare a promuovere una strenua campagna di sensibilizzazione nei confronti di questo problema per cercare di convincere genitori e ragazzi circa l’importanza di un trattamento del genere“.
IL VACCINO E’ EFFICACE
La comunità scientifica è concorde nel dire che il vaccino risulta estremamente efficace ai fini della prevenzione del cancro al collo dell’utero.
Più di 57 milioni di dosi sono state somministrate senza che si siano verificati particolari effetti collaterali.
Autore | Marirosa Barbieri
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