Il tunnel carpale è un passaggio piccolo e stretto situato in prossimità del polso attraverso il quale passano il nervo mediano e i tendini che collegano le dita ai muscoli dell’avambraccio. La sindrome del tunnel carpale si presenta quando il nervo mediano viene compresso, a causa del gonfiore di nervi o tendini e provoca una sensazione di intorpidimento, formicolio o dolore alle dita e alla mano che può espandersi fino all’avambraccio. Diverse possono essere le cause di questa sindrome, ma spesso in casi specifici è difficile individuarne una. A quanto pare ogni volta che si mette pressione sul nervo mediano si può incrementare il rischio di soffrire della sindrome di tunnel carpale. Negli ultimi tempi tale sindrome viene provocata da movimenti ripetitivi delle mani e dei polsi (come accade con l’uso prolungato della tastiera). Se non trattati, i sintomi possono diventare cronici, ma con una diagnosi precoce il recupero può richiedere meno tempo. Anche la sindrome a uno stadio grave si può trattare, ma i temi di recupero saranno sicuramente più lunghi; si parla almeno di un anno e, in molti casi, il recupero non è completo.
Quali sono i sintomi della sindrome del tunnel carpale?
I sintomi possono essere bruciore, formicolio, prurito o intorpidimento del palmo della mano, del pollice, dell’indice e del dito medio. Di solito, il primo sintomo che le persone riferiscono è che le dita si intorpidiscono di notte. I sintomi si presentano di notte, perché le mani e i polsi si rilassano o perché l’accumulo di liquidi può fare pressione sull’articolazione. Non è raro che le persone con tunnel carpale si sveglino durante la notte, a causa dei fastidiosi sintomi. La sindrome può essere temporanea o può persistere e peggiorare nel tempo.
Cosa accade in caso di sindrome del tunnel carpale allo stadio grave?
Nei casi più gravi, le persone vanno incontro a un’atrofia dei muscoli della mano, quindi a una riduzione della forza prensile. Il dolore e i crampi ai muscoli diventano più gravi e il nervo mediano comincia a deteriorarsi, a causa dell’irritazione cronica e della pressione. Tutto ciò porta a un rallentamento degli impulsi nervosi, perdita della sensibilità nelle dita, perdita di forza e coordinazione alla base del pollice. Se la sindrome non viene trattata, il soggetto può andare incontro a un deterioramento permanente del tessuto muscolare e alla perdita della funzione della mano.
Esistono patologie che possono aumentare il rischio di sindrome del tunnel carpale?
Gli stati più comuni che sono associati alla sindrome sono: l’obesità, una gravidanza, l’ipotiroidismo, l’artrite e il diabete. Nel caso di una gravidanza, in generale i sintomi spariscono dopo pochi mesi dal parto. Le donne hanno tre volte più probabilità di sviluppare la sindrome, forse a causa di un tunnel carpale dalle dimensioni più strette.
Il rischio viene associato anche dal tipo di professione svolto. Per esempio, sarte e parrucchieri, corrono un rischio elevato, dato che il loro lavoro richiede l’uso prolungato e ripetitivo di braccia, polsi e mani.
Come viene diagnosticata la sindrome del tunnel carpale?
La sindrome del tunnel carpale viene diagnosticata con due test: le manovre di Tinel e di Phalen. Nel primo caso viene picchiettata la zona interna del polso; se la persona ha la sindrome del tunnel carpale noterà una sensazione di formicolio alle dita. Nel secondo caso, invece, il soggetto può sperimentare qualche sintomo quando dovrà flettere il polso con le braccia in estensione (il Dr. Phalen creò questa manovra molti anni fa, quando era chirurgo delle mani presso la Cleveland Clinic).
Se necessario, un elettromiogramma o studi di conduzione nervosa possono essere utili per identificare la gravità dei danni ai nervi. Un elettromiogramma è un test che misura l’attività elettrica nei nervi e nei muscoli. Gli studi di conduzione nervosa misurano la capacità di nervi specifici di trasmettere gli impulsi nervosi.
Questi test daranno risultati positivi solo in caso di danni significativi ai nervi, inoltre, spesso la gravità dei sintomi di una persona non corrisponde con i risultati di uno studio di conduzione nervosa.
Come trattare la sindrome del tunnel carpale?
La sindrome del tunnel carpale si può trattare in vari modi.
• Cambiamenti dello stile di vita: il trattamento prevede innanzitutto regolare il modo in cui la persona fa un movimento ripetitivo, come cambiare la frequenza con cui il soggetto si muove e aumentare il tempo di riposo tra un movimento e l’altro. Possono essere utili lo stretching e gli esercizi di rafforzamento;
• immobilizzazione: il trattamento prevede l’immobilizzazione del polso con una stecca per minimizzare o prevenire la pressione sui nervi. Le stecche sostengono il polso in una posizione comoda e possono essere molto efficaci se utilizzate di notte, per alleviare l’intorpidimento e il formicolio. In questo modo il soggetto riesce a dormire e a riposare di più e il nervo mediano ha più probabilità di reggere le attività diurne;
• farmaci: ai pazienti possono essere somministrati farmaci antinfiammatori o iniezioni di steroidi per brevi cicli. In questo modo si riduce il gonfiore;
• intervento chirurgico: se la sindrome non risponde positivamente ai vari tipi di trattamento, può essere necessario un intervento. Il chirurgo inciderà il tunnel carpale per tagliare il legamento e alleviare così la pressione.
Quando la sindrome è attribuibile allo stress causato da movimenti ripetitivi, non viene consigliata la chirurgia per alleviare i sintomi. Molti pazienti, infatti, continuano ad avere sintomi se non riescono a controllare i movimenti delle loro mani.
Come prevenire la sindrome del tunnel carpale?
– Dormire mantenendo i polsi in una posizione retta o utilizzare delle stecche;
– evitare di muovere i polsi ripetutamente;
– fare esercizi di stretching e di rafforzamento;
– posizionare correttamente mani e polsi quando si lavora;
– in ufficio, controlla la posizione della scrivania, del monitor, della sedia e di altri strumenti di lavoro, come mouse e tastiera del computer.
Autore | Anna Abategiovanni
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