Con sindrome dell’intestino irritabile si definisce un’infiammazione del colon.
Questo disturbo provoca crampi, dolori addominali, addome gonfio, diarrea e stipsi. La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione cronica per cui sono necessarie terapie a lungo termine.
Anche se questa condizione provoca molto disagio, essa non aumenta il rischio di cancro del colon, a differenza invece di altre malattie come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
Solo un ristretto numero di individui che soffre di intestino irritabile presenta sintomi gravi. Nella maggior parte dei casi i sintomi possono essere gestiti tramite cambiamenti nello stile di vita, dieta e stress. In alcuni casi può essere necessario assumere farmaci.
Sintomi
I sintomi della sindrome dell’intestino irritabile possono essere moto diversi a seconda della persona. I più frequenti sono:
– Crampi o dolore all’addome
– Gonfiore addominale
– Gas
– Diarrea o stipsi
– Muco nelle feci
Spesso l’intestino irritabile è una condizione cronica, anche se periodicamente possono esserci momenti di peggioramento o miglioramento dei sintomi, e anche periodi completamente asintomatici.
Quando consultare il medico
Anche se 1 persona su 5 negli Stati Uniti ha i sintomi dell’intestino irritabile, meno di 1 su 5 consulta il medico per trattarli. E’ comunque opportuno consultare il medico in caso di gravi sintomi dell’intestino irritabile, in quanto potrebbe essere segnale di un disturbo più grave.
I sintomi che potrebbero essere segnale di un disturbo più grave sono:
– Sanguinamento rettale
– Dolore addominale che progredisce o si verifica durante la notte
– Perdita di peso
Il medico può aiutare ad alleviare i sintomi ed evitare complicazioni come la diarrea cronica.
Cause
Le cause dell’intestino irritabile non sono ancora note, ma dipendono da vari fattori. Le pareti intestinali sono rivestite da muscoli che si contraggono e rilassano ritmicamente per facilitare il passaggio del cibo. In caso di colon irritabile, le contrazione possono essere più veloci, e causare gas, diarrea e crampi. Oppure possono essere più lente, e rendere il passaggio del cibo più lento, causando feci secche e dure.
Possono anche essevi condizioni anomale nel sistema gastrointestinale che possono causare maggior disagio quando si verifica passaggio di gas o feci nell’intestino. Eccessivi segnali al cervello possono causare una reazione eccessiva ai normali processi digestivi. Si può quindi avere stitichezza, diarrea o crampi.
Le cause variano da persona a persona
Alcuni stimoli che non danno alcun fastidio ad alcuni, possono causare disturbi in persone con intestino irritabile.
Gli stimoli che non si preoccupano gli altri possono scatenare sintomi in persone con IBS – ma non tutte le persone con la condizione di reagire agli stessi stimoli. I fattori che possono causare disturbi sono:
» Alimenti. Molte persone sperimentano sintomi più gravi quando mangiano determinati alimenti. Gli alimenti che tendono a causare più disturbi sono cioccolato, spezie, grassi, frutta, fagioli, cavoli, cavolfiori, broccoli, latte, bevande gassate e alcol.
» Lo stress. Molte persone con intestino irritabile sperimentano un peggioramento dei sintomi in periodi di forte stress, ad esempio quando iniziano un nuovo lavoro. Lo stress può aggravare i sintomi, ma non li innesca.
» Ormoni. Le donne hanno il doppio della probabilità di avere l’intestino irritabile, e alcune ricerche suggeriscono che gli ormoni siano responsabili di questa condizione. Per molte donne i sintomi dell’intestino irritabile peggiorano durante il ciclo mestruale.
» Altre malattie. In alcuni casi una malattia, come diarrea infettiva (gastroenterite) o una proliferazione batterica nell’intestino, può provocare la sindrome del colon irritabile.
Fattori di rischio
Molte persone sperimentano sintomi occasionali di intestino irritabile, ma si hanno più probabilità di soffrire di questo disturbo se:
– Si è giovani. La sindrome dell’intestino irritabile si presenta spesso negli individui sotto i 45 anni.
– Si è donne. La sindrome dell’intestino irritabile colpisce le donne in proporzione doppia rispetto agli uomini.
– Si hanno membri familiari che soffrono di intestino irritabile. Secondo alcune ricerche, le persone che hanno un familiare con intestino irritabile, sono più soggetti a sviluppare la sindrome.
– Si hanno disturbi mentali. Disturbi come ansia, depressione, disturbo della personalità e o una storia di abuso sessuale infantile possono essere cause di intestino irritabile. Per le donne, la violenza domestica può essere una causa di sindrome di intestino irritabile.
La ricorrenza della sindrome del colon irritabile all’interno di una famiglia può essere dovuta a fattori genetici, ambientali o entrambi.
Complicazioni
Alcuni sintomi dell’intestino irritabile, come diarrea e stipsi, possono causare emorroidi.
Inoltre, se si evitano certi cibi, si può soffrire di carenza di alcune sostanze o vitamine.
La complicanza più grave può essere il peggioramento della qualità della vita, in quanto i sintomi del colon irritabile possono causare depressione e scoraggiamento.
Prepararsi alla visita medica
In caso di sintomi di intestino irritabile è necessario consultare il medico. Il medico potrebbe suggerire il consulto di uno specialista in disturbi digestivi (gastroenterologo) per esami ulteriori.
Di seguito alcuni consigli per prepararsi alla visita.
Cosa fare
– Fare una lista dei sintomi riscontrati, e della loro durata. Ciò può aiutare il medico a capire cosa innesca i sintomi.
– Elencare le proprie informazioni personali, inclusi eventuali periodi di stress o eventi particolari. Questi dati possono avere un ruolo chiave nella sindrome dell’intestino irritabile.
– Fare un elenco di tutti i farmaci e integratori che si stanno assumendo, inclusi i dosaggi. Portare tutte le cartelle cliniche ed eventuali esami fatti in passato.
– Fatevi accompagnare da un familiare o un amico, per aiutarvi a ricordare tutte le informazioni che riceverete dal medico.
– Fare una lista di domande da porre al medico. Questo ottimizzerà il tempo a vostra disposizione. In caso di intestino irritabile, le domande importanti da porre sono:
• Ho la sindrome dell’intestino irritabile?
• Quali altre condizioni potrei avere?
• Quali sono le cause della mia situazione?
• Che tipo di esami devo fare?
• Con che tipo di trattamento devo iniziare?
• Se la prima terapia non funziona, cosa devo fare?
• Quali sono gli effetti collaterali?
• Vi sono fattori alimentari che possono influire sulla mia condizione?
• Eventuali cambiamenti nell’alimentazione potrebbero alleviare i miei sintomi?
• Devo seguire una dieta specifica?
• Quali cambiamenti potrei attuare per alleviare i miei sintomi?
• Ho altre condizioni di salute. Come faccio a gestire tutto nel migliore dei modi?
• Devo fare una visita dallo specialista?
• La mia condizione è cronica?
• Quanto tempo ci vorrà prima di ottenere dei risultati dalle cure?
Non esitate a porre ulteriori domande se ne sentite la necessità.
Cosa aspettarsi dal medico
Il medico probabilmente farà alcune domande. Tenetevi pronti a rispondere in modo da ottimizzare il tempo della visita. Ecco le domande che potrebbero essere fatte:
• Che tipo di sintomi hai?
• Quando hai notato i sintomi?
• I sintomi sono altalenanti o costanti?
• C’è qualcosa che scatena i sintomi, ad esempio alimenti particolari, stress, o ciclo mestruale?
• Hai perso peso non intenzionalmente?
• Hai notato sangue nelle feci?
• Hai sensazioni di nausea o vomito?
• Hai febbre?
• Recentemente hai avuto periodi di stress o traumi emotivi?
• Cosa mangi di solito?
• Hai allergie alimentari o intolleranze?
• Hai altre condizioni mediche?
• Che farmaci, inclusi quelli da banco e integratori, stai assumendo?
• In famiglia vi sono membri che soffrono di problemi intestinali o cancro al colon?
• In che misura i sintomi influenzano la tua attività quotidiana e il tuo stile di vita?
Che cosa si può fare nel frattempo
Prima della visita, si può parlare con i propri familiari per sapere se alcuni parenti soffrono di disturbi intestinali o cancro al colon. Si possono inoltre prendere appunti sui propri sintomi ed eventuali cause scatenanti.
Esami e diagnosi
La sindrome dell’intestino irritabile viene diagnosticata dopo aver esaminato l’intera storia medica del paziente ed aver eseguito un esame fisico.
Come stabilire una diagnosi
La sindrome del colon irritabile spesso non presenta sintomi fisici, pertanto spesso per diagnosticarla è necessario prima escludere altre condizioni mediche. Gli studiosi hanno elaborato dei metodi per aiutare a differenziare la sindrome dell’intestino irritabile da altri disturbi gastrointestinali.
Entrambi i criteri sono basati sui sintomi dopo le altre condizioni sono state escluse.
» Criterio di Roma. Secondo questi criteri, bisogna soffrire di determinati sintomi per poter diagnosticare la sindrome dell’intestino irritabile. I segnali principali sono il dolore addominale che dura almeno tre giorni al mese per tre mesi consecutivi, insieme a due o più dei seguenti: miglioramento con la defecazione, differente frequenza nella defecazione o la consistenza anomala delle feci.
» Criteri manning. Questi criteri si concentrano sul sollievo dal dolore dopo la defecazione, sui movimenti intestinali incompleti, muco nelle feci e variazioni nella consistenza delle feci. Più si hanno sintomi, più vi è probabilità di soffrire di intestino irritabile.
Il medico valuterà questi criteri a seconda del paziente, insieme ad altri eventuali sintomi. Alcuni sintomi che potrebbero indicare una condizione più grave e che richiedono test approfonditi possono essere:
→ Esordio del disturbo dopo i 50 anni
→ Perdita di peso
→ Sanguinamento rettale
→ Febbre
→ Nausea o vomito ricorrenti
→ Dolore addominale, soprattutto se non è alleviato dal movimento intestinale o si verifica di notte
→ Diarrea persistente
→ Anemia
Se si hanno i sintomi dell’intestino irritabile ma nessun segnale allarmante, il medico può prescrivere un trattamento senza esami particolari. Qualora il trattamento non dia risultati, si possono eseguire dei test più approfonditi.
Esami aggiuntivi
Il medico può prescrivere vari esami, tra i quali l’esame delle feci per escludere la presenza di infezioni o problemi di assorbimento del cibo da parte dell’intestino (malassorbimento). Si possono inoltre eseguire dei test per escludere altre cause.
Esami di imaging:
» Sigmoidoscopia flessibile. In questo esame si osserva la parte inferiore del colon (sigma) con tubo flessibile con una luce e telecamera all’estremità (sigmoidoscopio).
» Colonscopia. In certi casi, specialmente in pazienti oltre i 50 anni di età o qualora si sospetti una condizione più grave, il medico può prescrivere questo esame in cui viene utilizzato un piccolo tubo flessibile per controllare l’intero colon.
» Radiografie. Si possono eseguire radiografie per avere immagini del colon.
» Tomografia computerizzata (TAC). La TAC consente di ottenere immagini tridimensionali degli organi interni. La TAC dell’addome può aiutare a capire se vi è la presenza di altre condizioni che causano i sintomi.
» Test con contrasto. In questo test, i medici riempiono il colon con un liquido (bario) per visualizzare meglio le immagini del colon.
Esami di laboratorio:
» Test intolleranza al lattosio. La lattasi è un enzima che serve a digerire lo zucchero presente nei latticini. Se non si produce questo enzima, si possono avere sintomi simili a quelli dell’intestino irritabile, tra cui dolori addominali, diarrea e gonfiore addominale. Per capire se si è intolleranti al lattosio, il medico può prescrivere un breath-test oppure eliminare i latticini dalla dieta del paziente per alcune settimane.
» Prova del palloncino. Con questo test si stabilisce se vi è una proliferazione batterica, in cui i batteri del colon crescono nell’intestino tenue, causando gonfiore, dolori addominali e diarrea. Spesso soffrono di questo disturbo i pazienti che subito un intervento chirurgico intestinale, o i diabetici.
» Esami del sangue. La celiachia è la sensibilità al glutine contenuto in grano, orzo e segale e può causare sintomi simili a quelli dell’intestino irritabile. I bambini che soffrono di intestino irritabile hanno molta più probabilità di sviluppare la malattia celiaca. Il medico può prescrivere anche una endoscopia per esaminare il tratto digestivo superiore fino all’intestino tenue.
» Test delle feci. In caso di diarrea cronica, si potrebbe eseguire un esame delle feci per verificare la presenza di batteri o parassiti.
Trattamenti
Dato che le cause dell’intestino irritabile non sono conosciute, le terapie mirano ad alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita.
Il più delle volte si possono gestire facilmente i sintomi leggeri dell’intestino irritabile, attraverso piccole variazioni nello stile di vita e nella dieta. Evitare i cibi che aggravano i sintomi, fare regolare esercizio fisico, bere e dormire a sufficienza.
In caso di sintomi più forti, potrebbero servire ulteriori procedure o farmaci.
Cambiamenti nella dieta:
→ Eliminare cibi che provocano gonfiore. In caso di addome gonfio il medico può consigliare di eliminare alimenti come bevande gassate, alcuni tipi di verdura – in particolare cavoli, broccoli e cavolfiori – e frutta cruda.
→ Eliminare il glutine. Secondo alcuni studi chi soffre di intestino irritabile ottiene maggior sollievo dei sintomi eliminando il glutine dalla dieta. Le prove di questo fatto non sono ancora chiare.
→ Eliminare i FODMAPs (Oligo- fermentabili Di- e Mono-saccaridi e Polioli) Alcune persone sono sensibili ai fruttosio, lattosio e altri, chiamati FODMAPs (oligo fermentabili, di- e monosaccaridi e polioli). I FODMAPs si trovano in alcuni cereali, verdura, frutta e latticini. Si può provare a seguire una dieta senza FODMAP, e poi reintrodurre via via un alimento alla volta.
→ Integratori di fibre. Gli integratori di fibre, come psyllium (Metamucil) o metilcellulosa (Citrucel), possono alleviare la stitichezza causata dall’intestino irritabile. La fibra contenuta negli alimenti può causare invece molto più gonfiore. Il medico può anche prescrivere un lassativo ,come il latte di magnesia .
→ Farmaci anti-diarrea. I farmaci da banco come la loperamide (Imodium), possono aiutare ad alleviare la diarrea. In alcuni pazienti si riscontrano benefici con alcuni medicinali come gli acidi biliari, leganti come la colestiramina (Prevalite), colestipolo (Colestid) o colesevelam (Welchol), anche se in certi casi possono causare gonfiore.
→ Anticolinergici e farmaci antispastici. Queste medicine, come iosciamina (Levsin) e diciclomina (Bentyl), possono alleviare gli spasmi intestinali. Possono essere utilizzati anche per chi soffre di diarrea, ma possono provocare stitichezza e difficoltà ad urinare. Le persone con glaucoma devono assumere il farmaco con particolare cautela.
→ I farmaci antidepressivi. In caso di depressione, il medico può prescrivere un antidepressivo triciclico o un SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Questi medicinali alleviano la depressione e inibiscono i neuroni dell’intestino.
In caso di diarrea e dolore addominale senza depressione, si può prescrivere un dosaggio minore di antidepressivi triciclici, come l’imipramina (Tofranil) o nortriptilina (Pamelor). Tra gli effetti collaterali si può avere sonnolenza e stitichezza. La fluoxetina (Prozac, Sarafem) o la paroxetina (Paxil), possono aiutare in caso di depressione e dolori addominali.
→ Antibiotici. Se i sintomi sono causati da una proliferazione batterica nell’intestino, gli antibiotici possono essere utili. In caso di diarrea si può assumere rifaximina (Xifaxan), ma sono necessari ulteriori studi.
→ Terapia psicologica. Se lo stress peggiora i sintomi di intestino irritabile o in caso di depressione ci si può rivolgere ad uno psicoterapeuta.
Farmaci specifici per la sindrome dell’intestino irritabile
Esistono attualmente due farmaci per il trattamento specifico della sindrome dell’intestino irritabile:
► Alosetron (Lotronex). Alosetron favorisce il rilassamento del colon e rallenta il passaggio del cibo nell’intestino. La Food and Drug Administration (FDA) ha rimosso il farmaco dal mercato per un periodo, ma poi il prodotto è tornato in circolazione.
Tuttavia, alosetron può essere prescritto solo da medici iscritti ad un programma speciale ed è rivolto solo a pazienti con grave diarrea che non traggono giovamento da altre terapie. Alosetron non è approvato per l’uso da parte degli uomini. Può provocare rari ma gravi effetti collaterali, pertanto dovrebbe essere utilizzato solo qualora altri trattamenti non funzionino.
► Lubiprostone (Amitiza). Lubiprostone aumenta la secrezione di fluidi nell’ intestino tenue per agevolare il passaggio delle feci. Può essere usato dalle donne oltre i 18 anni di età con stitichezza dovuta a sindrome dell’intestino irritabile. Gi effetti negli uomini non sono dimostrati, né la sua sicurezza a lungo termine. Tra gli effetti collateralivi sono nausea, crampi e diarrea. Lubiprostone viene prescritto solo a donne con sintomi gravi e che non hanno trovato benefici con altri farmaci.
Stili di vita
Spesso la sindrome dell’intestino irritabile si può alleviare con alcuni cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione. Potrebbe essere necessario un po’ di tempo prima di ottenere dei risultati, tuttavia può essere utile seguire questi suggerimenti:
– Provate con la fibra. In caso di intestino irritabile, la fibra può fare miracoli. Tuttavia, anche se può alleviare la stitichezza, può anche aumentare il gonfiore addominale e i crampi. E’ quindi consigliabile aumentare gradualmente l’apporto di fibra nell’alimentazione .Gli alimenti che contengono fibre sono i cereali integrali, frutta, verdure e fagioli. Se i sintomi non migliorano o peggiorano, consultare il medico. Può anche essere utile consultare un dietologo.
Alcuni pazienti preferiscono limitare l’apporto di fibra dagli alimenti e assumere un integratore di fibra che provoca meno gonfiore addominale. Se si assume un integratore di fibra, come Metamucil o Citrucel, bere molta acqua ogni giorno per ridurre il gonfiore addominale e la costipazione. Se la fibra migliora i sintomi dell’intestino irritabile, si può usarla regolarmente.
– Evitare cibi che causano problemi. Evitare di mangiare i cibi che peggiorano i sintomi del colon irritabile. Gli alimenti problematici possono essere alcol, cioccolato, bevande contenenti caffeina come caffè e bibite, farmaci contenenti caffeina, prodotti lattiero-caseari, e dolcificanti come sorbitolo o mannitolo.
In caso di forte gonfiore addominale potrebbe essere utile eliminare cibi come fagioli, cavoli, cavolfiori e broccoli, che peggiorano i sintomi. Anche i i cibi grassi possono peggiorare i sintomi dell’intestino irritabile. Masticare gomme o bere con una cannuccia può portare a inghiottire aria, aumentando il gas nell’intestino.
– Mangiare a orari regolari. Non saltare i pasti, e cercare di mangiare sempre alla stessa ora per regolarizzare l’intestino. In caso di diarrea, fare pasti piccoli e frequenti potrebbe migliorare la situazione. In caso di stitichezza, mangiare più fibre può velocizzare il transito del cibo attraverso l’intestino.
– Attenzione ai latticini. In caso di intolleranza al lattosio, si può sostituire il latte con lo yogurt. In certi casi può bastare ridurre leggermente il consumo di latticini, in altri casi è necessario eliminare completamente i latticini dalla dieta. Accertarsi sempre di assumere le giuste quantità di proteine e il calcio da altri alimenti.
– Bere molti liquidi. Bere molti liquidi ogni giorno, soprattutto acqua. Alcol e bevande che contengono caffeina stimolano l’intestino e possono peggiorare la diarrea; le bevande gassate aumentano il gas nell’intestino.
– Fare regolare esercizio fisico. L’attività fisica riduce lo stress, stimola l’intestino e migliora la salute generale. Iniziate con esercizi leggeri, aumentando man mano la durata e l’intensità dell’esercizio. In casi di altri problemi di salute, consultare il medico prima di iniziare un allenamento.
– Utilizzare farmaci antidiarroici e lassativi con cautela. Se si assumono farmaci da banco antidiarroici, come Imodium o Kaopectate, prendere la dose più piccola possibile. Imodium può essere efficace se preso circa 30 minuti prima di mangiare.
A lungo andare, questi farmaci possono causare effetti collaterali e altri problemi. Consultare sempre il medico riguardo l’assunzione, il dosaggio e la durata del trattamento.
Medicina alternativa
Alcuni trattamenti alternativi possono aiutare ad alleviare i sintomi del colon irritabile:
» Agopuntura. Secondo alcune ricerche l’agopuntura può alleviare i sintomi di intestino irritabile
» Erbe. La menta piperita è un antispasmodico naturale che rilassa i muscoli dell’intestino. La menta piperita può alleviare temporaneamente i sintomi del colon irritabile, ma non vi sono ancora prove scientifiche sufficienti. Prima di assumere la menta piperita, prendere un protettore gastrico. La menta piperita può peggiorare il bruciore di stomaco. Prima di assumere qualsiasi integratore, consultare il medico per evitare rischi di interazioni con altri farmaci.
Una miscela di erbe chiamato STW 5 (Iberogast) sembra essere efficace.
» Ipnosi. Attraverso l’ipnosi si può alleviare il dolore addominale e il gonfiore. Uno specialista può aiutare a raggiungere uno stato di rilassamento e quindi rilassare i muscoli addominali.
» Probiotici. I probiotici sono batteri “buoni” vivono nell’intestino e si trovano su alcuni cibi come lo yogurt. Secondo alcuni studi chi soffre di colon irritabile potrebbe non avere probiotici a sufficienza, quindi una dieta ricca di probiotici potrebbe alleviare i sintomi.
I probiotici potrebbero alleviare dolori addominali, gonfiore, diarrea , ma sono necessari ulteriori studi sull’argomento.
» Attività fisica, yoga, massaggio o meditazione. Questi sono tutti metodi utili per ridurre la tensione e lo stress. Si possono seguire lezioni di yoga in palestra o tramite libri o dvd.
Supporto
Convivere con l’intestino irritabile può essere molto stressante, creare disagio e peggiorare la qualità della vita. Ecco alcuni suggerimenti per gestire al meglio la condizione:
» Informarsi sulla sindrome del colon irritabile. Consultate il medico, raccogliete informazioni su internet, leggete libri sull’argomento. Mantenersi informati può aiutare a sentirsi più sicuri di se stessi.
» Capire cosa scatena la sindrome del colon irritabile. Questo fattore è importante per migliorare la propria qualità della vita
» Parlate con altre persone che soffrono di colon irritabile. Cercate un gruppo di sostegno per poter parlare della vostra condizione e confrontarvi con altre persone che soffrono del vostro stesso disturbo. Ciò può essere rassicurante e confortante.
Prevenzione
Può capitare a tutti di avere difficoltà di digestione a causa di ansia e stress. Ma in caso di intestino irritabile, sintomi come crampi e diarrea sono più gravi e più frequenti. Si può cercare di prevenire i sintomi in vari modi:
– Terapia. A volte uno psicologo può insegnare a gestire lo stress.
– Biofeedback. Questa tecnica aiuta a ridurre la tensione muscolare e a rallentare il battito cardiaco con l’aiuto di una macchina. In seguito si impara come arrivare ad un certo stato di rilassamento da soli, in modo da gestire meglio lo stress.
– Esercizi di rilassamento progressivo. Questi esercizi aiutano a rilassare i muscoli del corpo uno alla volta. Si inizia dai muscoli del piede, salendo verso i polpacci, e via via finché tutti i muscoli del corpo, compresi quelli facciali , sono rilassati.
– Respirazione profonda. La maggior parte degli adulti respirano dal petto. Per essere più rilassati però potrebbe essere utile respirare con il diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome. Espandere la pancia quando si inspira, lasciandola contrarre naturalmente al momento di espirare. Questo tipo di respirazione rilassa i muscoli dell’addome, regolarizzando l’attività intestinale.
– Altre tecniche. Dedicare almeno 20 minuti al giorno ad una attività rilassante, ad esempi leggere, ascoltare musica, o semplicemente fare un bagno caldo.
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