Marirosa Barbieri – L’essere donne ci richiama a responsabilità importanti. Non si può far finta di nulla davanti a ragazze che si rovinano la vita in nome di una magrezza malata.
Mi sono occupata più volte del fenomeno dei siti web “Pro-ana e pro-Mia” (Ana sta per Anoressia): spazi virtuali in cui adolescenti di ogni età si rintanano, dispensandosi consigli su come dimagrire nel più breve tempo possibile. Dimagrire fino a morire, perché non c’è nulla di sano nel loro concetto di magro.
Il fenomeno, che ha assunto proporzioni incontenibili (è partito dagli Usa ma si è diffuso a macchia d’olio in mezzo mondo), ha ridestato le coscienze di politici ed attivisti che hanno messo a punto soluzioni più o meno efficaci per contenerlo. Ne è un esempio la campagna portata avanti “Vogue Italia” che ha lanciato, nel marzo 2011 una raccolta firme per la chiusura di blog e forum pro-anoressia.
Per avere un’idea di cosa stiamo parlando, vi invito a dare un’occhiata a questi portali:
fabulousania.splinder.com
cercandome92.splinder.com
proanapersempre.blogspot.com
spazisferici.splinder.com
Si tratta di siti che contengono veri e propri inni alla “Dea Ana” (alla magrezza dunque, considerato il valore supremo) consigli su come sfuggire ai controlli oppressivi dei genitori e tecniche su come vomitare, depurarsi o perdere chili in pochi giorni.
L’aspetto più incredibile di questa storia è l’atteggiamento dei server come Google, Yahoo Search e Bing che ospitano contenuti di questa portata facendo spallucce davanti al fenomeno.
E la politica? Naturalmente si accoda alla linea di Google e non fa nulla per arginare la situazione. Del resto, i Big del potere hanno ben altro a cui pensare.
Qualche tempo fa ho intervistato l’onorevole dell’ Idv, Antonio Palagiano che ha preso in mano la proposta di legge 1965 presentata dalla deputata del PDL Beatrice Lorenzin, contro l’istigazione all’anoressia. Una proposta che sembra essersi smarrita nei meandri della burocrazia parlamentare.
La situazione, ad oggi, è rimasta invariata. Per dimostrare che cosa succede in questi angoli di Web mi sono infiltrata in un sito pro-Ana fingendomi una seguace della filosofia. Nella chat che campeggia al centro della pagina ho avuto modo di scambiare consigli e di calarmi nel mondo disperatamente malato di queste ragazze.
Ho scoperto una realtà fatta di vulnerabilità e tristezza, ribellione ed incomprensione. Un mondo dominato da un’immensa voragine affettiva.
INFILTRATA
Non mi censurerò. No. Lo faccio in nome delle ragazze che soffrono di anoressia. Lo faccio per riabilitare la loro identità persa. Lo faccio per dare la giusta dimensione ed importanza al problema di cui stiamo parlando.
Riporterò ogni dettaglio, persino il più scabroso della mia avventura nel mondo di Ana.
Ieri sera, alle ore 23.30 sono entrata in una chat pro-anoressia. Mi sono iscritta con lo pseudonimo di MoofieHead.
“Buonasera a tutte”, il mio esordio. Sono stata investita da una valanga di saluti: alcuni più calorosi, altri comprensibilmente diffidenti.
Mi sono fatta largo tra faccette buffe e sorrisi virtuali (quelli della chat). Ho introdotto la mia storia.
Ho finto di essere una ragazza che pratica il digiuno ed il cui scopo, nella vita, è dimagrire fino a diventare così ossuta da palpare ogni filamento del mio corpo. Ho finto di essere un po’ sprovveduta: un’adepta tutta da iniziare.
Sono stata salutata da un festoso plauso virtuale, quasi un inno corale, di quelli sinistri: “brava, anch’io ho fatto questo. Tranquilla, ti aiuteremo noi. Sei a casa, sorella”. Un tam tam di consigli autodistruttivi.
Ho parlato con una veterana, Milly. Mi ha invitata a raggiungerla in chat privata. Ci siamo rintanate in uno spazio tutto nostro.
“Ho gambe enormi, seni esorbitanti, qualcosa di indecente, di insopportabile”, si autocommiserava.
Milly, che cosa hai mangiato oggi ?
Una barretta energetica
Nient’altro?
Ovvio che no
E i tuoi? Non ti dicono nulla? Come fai ad ingannarli?
E’ semplice: non pranzano mai con me, sono sempre al lavoro, e alla sera fingo di non avere fame perchè ho fatto una merenda mega galattica.
Non si accorgono della tua silhouette così magra?
Pensano che abbia un metabolismo eccezionale.
Come ti senti?
Bene, tutto sommato. A parte alcuni giorni…giorni di merda in cui mi discosto dai precetti di Ana e mi autoinfliggo punizioni.
Quali sono i precetti di Ana? Che tipo di punizioni ti infliggi?
Perché mi fai tutte queste domande? Sei una poliziotta? Non mi va di dirtelo…Leggi il sito e scopri quali sono i comandamenti di Ana. Tra questi, il più importante è non mangiare…Mi punisco mangiando metà barretta energetica.
Come fai a studiare Milly? Dove trovi le energie per farlo? Ti subisso di domande perché voglio imparare…voglio diventare come te.
Non riesco a studiare il più delle volte. Sento il cervello vuoto, il fruscio dei pensieri mi sfiora. I concetti si ammassano nella testa senza trovare una giusta collocazione, vorrei vomitarli tutti. Tutti. Poi divento nevrastenica. Sono intollerante al caldo, al freddo, ai suoni promanati dalla tv. Vorrei dormire, svegliarmi e dormire di nuovo. Inabissarmi e morire…
Lo so, anche per me è così (fingo ndr). E quando ti guardi allo specchio che cosa provi?
Provo disprezzo. Disprezzo per quella sagoma pachidermica, per le ciccette strabordanti, per il culone che mi ritrovo.
Quanto pesi, Milly?
50 kg e sono alta 1.73
Non hai paura di non avere la forza di non riuscire a realizzare i tuoi sogni? Che cosa vorresti fare da grande?
Diventare come AriAna, l’ideatrice di questo sito. Il mio punto di riferimento. La mia stella polare, la mia dea. Il mio tutto.
Vuoi diventare una vestale di Ana? Ed un ragazzo, lo vuoi?
No, non capirebbe.
Non capirebbe? Che cosa?
Non capirebbe.
Che cosa?
Che l’amore non esiste. Mi tormenterebbe con discorsi d’amore, paranoici, diabetici. Ora tocca a te. Raccontami di te? Qual è il tuo problema?
A questa domanda sento un peso sul petto. Il respiro diventa lento: la recita è quasi finita, mi rincuoro.
Io…sono magra, molto magra: peso 50 Kg. Lavoro. Faccio un lavoro strano ma bello. Credo di sapere perché voglio essere magra: per attirare l’amore di chi mi sta attorno. Non credi sia lo stesso per te, Milly?
Forse…ma non credo nell’amore…non ci credo più. Non ci credo da un pezzo.
Autore | Marirosa Barbieri
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Siamo in un mondo di avatar: il virtuale ha preso il sopravvento sul reale, l’apparire sull’essere. Se non riusciremo , seppure con nuove modalità, a riappropriarci della realtà, andremo incontro a una inesorabile autodistruzione.Nella disattenzione di chi potrebbe fare , ma non fa,ci siamo avviati , come fu per gli Egizi, i Greci, i Romani e tanti altri, a un’autocancellazione, per giunta con gli stessi sintomi, ma non sappiamo riconoscerli, perché , inutilmente eruditi, non abbiamo cultura.