Tutti i ginecologi sanno che le caldane e le sudate notturne sono un sintomo di calo drastico dei livelli di estrogeni. Ciò significa che se andrai dal dottore a raccontargli che stai avendo sintomi del genere, riceverai una prescrizione per una terapia ormonale sostitutiva (HRT) e una lunga chiacchierata, visto che gli ormoni sostitutivi apportano diversi effetti collaterali.
Fermati e pensa: Com’è possibile che tutto ciò abbia a che fare solo con un calo nei livelli di estrogeni? Non ha senso. Ogni donna sulla faccia della Terra subisce il calo degli estrogeni; durante il ciclo mestruale e durante la menopausa, ma non tutte sudano di notte o hanno le scalmane! Inoltre, sono anche molte le donne che continuano a sperimentare caldane anche diversi anni dopo il loro ultimo ciclo mestruale, quando ormai i loro livelli di estrogeni dovrebbero essere ritornati alla normalità. Molti potrebbero dire: lo stesso discorso capita quando ti arrabbi, o quando mangi cibi fin troppo ricchi di zuccheri o di amidi. Pensa anche a come ti senti quando le caldane ti colpiscono – ti accalori, sudi, il battito cardiaco aumenta, potresti sperimentare ansia. Non assomiglia di più alla stessa sensazione che hai quando qualcuno ti sorprende, magari alle spalle? Qualcosa che sembra più un attacco di panico? La reazione ad una resa o ad una lotta. Come può essere?
Perché è molto più che estrogeni
La parte del nostro cervello che regola la temperatura risponde sia agli estrogeni che all’adrenalina (l’ormone dello stress che viene fatto secernere dalle ghiandole surrenali). Sappiamo anche che se i livelli di adrenalina sono normali (ovvero bassi), allora i tuoi livelli di estrogeni potrebbero essere alti o bassi, non importa – tu non avresti le caldane comunque. Invece, se i livelli di adrenalina sono cronicamente alti (ad esempio, se spendi sotto stress molte delle tue giornate), anche solo una goccia di estrogeni, potrebbe spingerti verso una caldana. Dal momento che le nostre vite sono frenetiche, febbrili, tendenzialmente piene di impegni, i nostri livelli di adrenalina tendono ad essere spesso fuori equilibrio e controllo, così, nel momento stesso in cui i tuoi estrogeni calano drasticamente, si ha una vera e propria cascata di reazioni su tutto il corpo, e da lì, le vampate e le sudate.
Ma vi sono anche vampate relative alla dieta, e sono altrettanto facilmente spiegabili. Quando mangiamo cibi ricchi di zuccheri o particolarmente abbondanti in amidi, il nostro livello di glucosio viene spinto al massimo nel sangue; quindi quando l’insulina aumenta il suo valore per tentare di controbilanciare questo squilibrio, aumentano anche i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Anche il cortisolo viene liberato dalle ghiandole surrenali; quando i suoi livelli aumentano, e non ci sono estrogeni a controbilanciare, fa ciò che farebbe l’adrenalina in circolo: ti dà le caldane.
Ma quando si tratta di sintomi della menopausa, andrebbero prese in considerazione anche altre abitudini alimentari. Per far sì che gli ormoni lavorino efficacemente, necessitiamo di un insieme di nutrienti quali il magnesio e le vitamine del gruppo B, lo zinco ed il selenio. Per far sì che il nostro fegato processi al meglio i nostri livelli di ormoni, necessitiamo di vitamina B, e antiossidanti come la vitamina A e la vitamina C; i gruppi sulfurei, che si trovano nelle cipolle e nell’aglio, e alcuni tipi di proteine in abbondanza. Molte donne hanno idea che, specialmente durante la transizione dalla pre-menopausa alla menopausa, cambiare le loro abitudini alimentari possa essere l’unico modo per sentirsi meglio poi, l’unico rimedio efficace.
E allora perché il tuo ginecologo non ti ha ancora mai parlato di questa possibilità? Beh, semplicemente perché non è qualcosa che s’impara studiando. La nutrizione è una branca relativamente giovane della biologia, che solo da poco viene considerata come parte fondamentale della medicina, delle cure farmacologiche, e di tutto ciò che riguarda il benessere di corpo e mente; nonostante all’università vengano insegnate biologia e chimica di base, come gli ormoni funzionino e il processo metabolico, al tempo stesso non sembra che questioni legate alla nutrizione abbiano una rilevanza scientifica, come se anche nel cibo non rientrassero parametri scientifici (chimico-fisici!). Ecco perché è necessario un approccio funzionale alla medicina, e dunque ai sintomi del nostro organismo, inclusa la menopausa.
La medicina funzionale ci permette di guardare il quadro generale e di individuarne tutte le problematiche. I praticanti di medicina funzionale come il Dott. Oz, cercano continuamente vie di normalizzazione ed ottimizzazione del corpo e dei suoi meccanismi, più che focalizzarsi sul trattamento in sé di sintomi, malattie e squilibri. Vanno considerati dunque il potenziale genetico di ogni persona, il suo stile di vita, assieme ai loro squilibri e al loro malestare del momento. Solo così, si può riportare il tutto a raggiungere nuovamente un vero equilibrio; ci vuole tempo, e interesse da entrambe le parti, ma alla fine il risultato è effettivo!
Autore | Enrica Bartalotta
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La nutrizione una “branchia” della medicina ufficiale?
Forse se si mangia solo pesce..
Lo stress non può spiegare tutto, anche le donne di una volta avevano le vampate, e non erano stressate perché stavano sempre a casa e avevano ritmi umani..