Buone notizie oltreoceano: l’obesità infantile è in forte calo per sommo gaudio della first lady Michelle Obama che tanto si è profusa in campagne di sensibilizzazione.
La notizia è contenuta in uno studio condotto da Cynthia Ogden (ricercatrice al Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta) e pubblicato dal Journal of the American Medical Association.
Secondo la ricerca, il tasso di obesità tra i bambini americani in età pre-scolare è crollato del 43 % negli ultimi dieci anni. Solo l’8 % dei piccoli da due a cinque anni erano obesi nel 2011-12, rispetto al 14 % nel 2003-04.
Lo studio in questione, ha esaminato l’ indice di massa corporea dei bambini tra il 1999 e il 2008, il decennio in cui l’obesità infantile è stata additata come il preminente problema di salute pubblica degli Stati Uniti.
I risultati restituiti hanno evidenziato che i tassi di obesità infantile erano crollati in alcuni stati (come New York, Mississippi e Pennsylvania) nel corso degli ultimi anni. Più di recente il CDC (Centers for disesase control) ha documentato un calo del tasso di obesità tra i bambini appartenenti a famiglie a basso reddito.
I governi federali, statali e locali, hanno tentato di combattere l’obesità con l’introduzione di una politica basata su menù specifici, campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione, divieti ed etichette di avvertimento sui prodotti.
Ci sono alcuni principali problemi o equivoci sull’obesità. In prima istanza, si pensa che l’obesità sia causata in larga misura dall’ambiente in cui i bambini vivono. Questa ipotesi è contraddetta dalle prove che attestano che il contributo ambientale per lo sviluppo del problema è comunque ridotto.
Infine, vi è la quasi totale mancanza di prove di alta qualità tese a dimostrare che cosa provochi esattamente l’obesità infantile.
Su un punto gli esperti sono d’accordo e cioè che uno stile di vita sano, basato sulla riduzione di cibi spazzatura (di cui i ragazzi vanno matti) e sull’attività fisica, contribuisca in larga misura a combattere e ridurre il problema.
Autore | Marirosa Barbieri
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