PECHINO. La polizia cinese ha scoperto un traffico illecito di carne di ratto. Secondo le autorità di Pechino, alcuni trafficanti vendevano la carne di topo spacciandola per quella di manzo o di altri animali, realizzando un business che ha fruttato più di un milione di dollari.
Le autorità hanno tratto in arresto 904 persone “sospettate di aver venduto, dalla fine di gennaio, prodotti a base di carne di topo”, secondo quanto dichiarato dal Ministero della Pubblica Sicurezza in un comunicato stampa ufficiale. L’operazione ha portato al sequestro di 20.000 tonnellate di prodotti a base di carne.
Durante le indagini, la polizia ha scoperto un sistema criminale che faceva capo ad uno dei truffatori più importanti della Cina, soprannominato Wei, il quale utilizzava una serie di additivi per insaporire e vendere la carne di ratto, nei mercati di Shanghai e nella provincia di Jiangsu.
La truffa ha funzionato per un lungo periodo di tempo mentre la carne taroccata veniva venduta agli ignari consumatori.
Nonostante i continui sforzi da parte della polizia i crimini di sicurezza alimentare, in Cina, sono ancora molto diffusi e praticati. Si tratta di truffe croniche che generano nella popolazione cinese sgomento, ansia e diffidenza, vista la quantità di prodotti alimentari contraffatti o tossici presenti in commercio.
Risale allo scorso aprile, infatti, l’allarme per un nuovo focolaio del virus dell’influenza H7N9 in Cina. Le vendite di pollame, negli ultimi tempi, sono diminuite dell’80% in Cina orientale, dove l’influenza aviaria si diffusa maggiormente falcidiando alcune persone, anche se gli esperti sottolineano che il pollo cotto ad elevate temperature è perfettamente sicuro.
Nel mese di marzo, invece, più di 16.000 maiali in putrefazione sono stati trovati, galleggianti, in una delle principali fonti di acqua di Shanghai e la notizia ha innescato una vibrante protesta pubblica.
Il ministero della Sicurezza cinese ha detto che la polizia ha sequestrato “oltre 15 tonnellate di carne di maiale contaminata nella provincia di Anhui, a fronte di 60 tonnellate già vendute nelle province di Anhui e Fujian dalla metà del 2012”.
“Lo scandalo della carne di ratto, però, è davvero troppo”, protestano i cittadini cinesi e la rabbia tracima sul Web dove gli internauti, sul sito di microblogging Sina Weibo sfogano tutta la loro indignazione.
“I ratti?”, si lamenta un utente, “che schifo, che orrore. Tutto ciò che mangiamo è veleno. Ma questo è davvero troppo”.
Autore | Marirosa Barbieri
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