Con la Crisi, che taglia il nostro budget mensile anche di molto, è difficile (se non impossibile) rinunciare a fare shopping di abbigliamento ed accessori nei negozi low-cost. Molti, addirittura, si affidano agli shop cinesi o ai mercatini dell’usato. I vestiti low-cost non sono tutti uguali, però, e bisogna stare molto attenti ai pericoli che si nascondono dietro un abito di cattiva qualità.
Quali sono i rischi che corriamo acquistando vestiti a bassissimo costo? I tessuti di cui sono composti sono davvero sicuri oppure nascondono delle insidie? Quali sono le sostanze che possono rendere un capo d’abbigliamento pericoloso per la salute? In questo articolo cercheremo di rispondere a questi ed altri quesiti.
Abbigliamento low-cost: i rischi per la pelle
Vi è mai capitato di indossare un jeans o una camicetta nuova e di trovare sulla pelle arrossamenti, irritazioni o macchie cutanee? Molto probabilmente quel capo era stato trattato con sostanze irritanti per la pelle o tinto con coloranti non ipoallergenici.
Il rischio principale quando si indossano abiti a bassissimo costo, magari fabbricati in Paesi come la Cina, la Tailandia o il Bangladesh, è quello di sviluppare allergie e dermatiti scatenate dai coloranti, ma anche da altre sostanze con cui i capi vengono trattati. Tra queste ci sono candeggianti, ammorbidenti, antimuffa e molto altro.
Un’altra problematica collegata all’abbigliamento low-cost, oltre al processo produttivo vero e proprio del capo in questione, riguarda la qualità dei materiali utilizzati.
Un esempio è il cotone che, seppur ritenuto sicuro dalla maggior parte delle persone perché naturale, è un ricettacolo di pesticidi e sostanze chimiche di ogni genere. Le piante del cotone, durante la coltivazione, vengono trattate con prodotti molto pericolosi per la salute umana. Questi restano imprigionati nella pianta e finiscono per impregnare anche il prodotto finito, cioè il tessuto in cotone. Quando il tessuto entra a contatto con la pelle, questa assorbe le sostanze chimiche ed i pesticidi, esponendo il corpo a rischi molto elevati.
Come proteggersi dai vestiti pericolosi?
Leggete sempre le etichette degli abiti ed assicuratevi che le fibre naturali, come il cotone, siano biologiche.
Attenzione agli abiti e ai pantaloni di colorazione molto scura: potrebbero nascondere tracce di nickel, uno degli allergeni più comuni.
Evitate di far indossare a bambini ed adolescenti capi di dubbia qualità, soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento intimo.
Verificate anche dove il capo è stato prodotto: gli abiti fabbricati in Europa ed in Italia sono tendenzialmente più sicuri di quelli prodotti in altri Paesi.
Autore | Lucia D’Addezio
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